Pandemia / Protezioni

Mascherine per gli autisti, esplode la protesta: «Senz'aria ci fermiamo, è tutto assurdo»

Il segretario di Uiltrasporti Nicola Petrolli non ci sta: «Si rischia il malore alla guida, non va bene. Qui si rischia che qualcuno si faccia del male»

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di Nicola Guarnieri

ROVERETO. Via la mascherina dagli aerei ma non dagli autobus. Il consiglio dei ministri, su proposta di Andrea Speranza, ha prorogato l'obbligatorietà del presidio anti-pandemia e questo è un peso soprattutto per gli autisti. Con il Covid ancora ampiamente diffuso, Draghi ha scelto di mantenere, almeno sui mezzi di trasporto passeggeri, la linea della prudenza.

Mentre dalla scorsa settimana non è più obbligatorio indossare né portare con sé la mascherina in diversi luoghi, su mezzi pubblici e trasporti in generale le regole sono diverse. Si prosegue dunque con l'obbligo di indossare il dispositivo di protezione.

Fino a quando? Probabilmente la proroga scatterà almeno fino al 30 settembre. Un provvedimento, questo, che ha indispettito e non poco la Uiltrasporti. Il segretario Nicola Petrolli ci va giù duro: «Perché si continua ad obbligare gli autisti di autobus e corriere a respirare male? Ma, soprattutto, se a Roma insistono con i divieti firmati nei loro uffici climatizzati dei ministeri, perché la Provincia non alza la voce e decide di fare diversamente? I mezzi pubblici in Trentino passano per essere i più belli d'Italia ma, diciamolo chiaro, spesso non hanno l'aria condizionata. Per questo imporre all'autista di guidare tutto il giorno con la Ffp2 è assurdo. Sugli aerei, però, si può. Dov'è la logica? É giusto che qualcuno si prenda le proprie responsabilità».

«Petrolli mette in guardia dal rischio collasso con temperature decisamente africane. «Si rischia davvero il malore dell'autista. A Bolzano, per esempio, hanno detto di no e allora si comporti alla stessa maniera anche la Provincia di Trento. Questo provvedimento ministeriale è controproducente per la comunità: se viene un coccolone al guidatore ed esce di strada la colpa di chi è? Del ministro Speranza? In Trentino sono i dirigenti che devono prendere le decisioni. Come segretario della Uiltrasporti ho scritto una lettera al governatore Fugatti proprio per metterlo in guardia: qui si rischia che qualcuno si faccia del male perché manca l'aria».

 

«Se d'ora in avanti dovesse capitare che l'aria condizionata a bordo degli autobus urbani ed extraurbani non funzionasse vorrà dire che ci fermeremo a lato strada proprio per evitare guai seri prima di tutto ai passeggeri. La sosta obbligata sarà, lo ripeto, per garantire la sicurezza di tutti, autisti ed utenti del servizio. Perché davvero non si respira quando si è costretti a portare la mascherina durante tutto il torno di lavoro. Un conto è chi fa un viaggio di un quarto d'oro ma averla addosso sempre, con il caldo che fa, il pericolo di avere un malore è concreto».

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