Ambiente / Il caso

Bonifica ex Alumetal: pochi soldi dal PNRR, servono altri 30 milioni, e il progetto della Cartiera rimane al palo

Dai fondi nazionali 5 milioni, da dividere però con la bonifica delle discariche di Borgo Valsugana, dei Fiori e delle Casotte di Mori, Tonina ammette: «non risulta al momento presente una sufficiente capienza nelle somme disponibili»

di Francesco Terreri

ROVERETO. Per bonificare i tre principali siti lagarini ancora contaminati, la ex discarica alla Bortola in zona ai Fiori a Rovereto, la zona nord delle Casotte a Mori, la ex Alumetal-Montecatini, sempre a Mori, servono in tutto 34,3 milioni di euro. Finora dai fondi nazionali, in particolare dalle risorse del Piano di ripresa e resilienza (Pnrr), sono arrivati 5,3 milioni, che però sono destinati anche alla bonifica di due siti contaminati di Borgo Valsugana, che insieme costano più di un milione.

Per la Vallagarina, quindi, ci sono poco più di quattro milioni. Significa che ne mancano ancora 30: in pratica è tuttora scoperto il risanamento dell'ex Montecatini, che Trentino Sviluppo deve completare prima dell'insediamento dell'azienda che si è fatta avanti per la reindustrializzazione, la Progest-Cartiere Villa Lagarina.

Il quadro della situazione emerge dalla risposta dell'assessore provinciale all'ambiente Mario Tonina a un'interrogazione della consigliera dei Verdi Lucia Coppola sui cosiddetti siti orfani. I siti orfani sono aree contaminate, o potenzialmente contaminate, per le quali il responsabile dell'inquinamento non è individuabile o non provvede a tutti gli adempimenti normativi previsti. In questi casi l'onere degli interventi di bonifica, messa in sicurezza e ripristino ambientale è a carico degli enti pubblici.

Con un decreto dell'ottobre scorso, spiega Tonina, il ministero della Transizione ecologica ha disposto l'impegno di 818mila euro a favore della Provincia per bonificare l'ex discarica alla Bortola di Rovereto. La Busa della Bortola era una depressione all'altezza del vecchio passaggio a livello di via Zigherane, in cui negli anni cinquanta c'era acqua e i bambini facevano il bagno. La zona poi era diventata la discarica della città che cresceva. Quando è stata realizzata la bretella ai Fiori, sono stati fatti alcuni interventi ma la bonifica vera e propria è ancora da eseguire. Ora i soldi ci sono e la palla passa al Comune di Rovereto che è il soggetto attuatore.

Lo stesso ministero della Transizione ecologica, di cui è titolare Roberto Cingolani, ha attivato per la bonifica dei siti orfani un'ulteriore misura nell'ambito del Pnrr, con l'obiettivo di risanare le aree contaminate entro il primo trimestre 2026. L'Agenzia provinciale per l'ambiente, Appa, ha proposto e ottenuto l'inserimento tra i siti potenzialmente finanziabili dell'area Casotte a Mori, precisamente dei 13mila metri quadri a nord al confine con la ex Montecatini, per un importo di 3 milioni 473mila euro e della stessa ex Alumetal, 109mila metri quadri da bonificare, per l'importo di 30 milioni di euro.

Ai due siti lagarini si aggiungono l'ex discarica di polverino di acciaieria in località San Lorenzo (707mila euro) e il terreno in via Gozzer (489mila euro), entrambi a Borgo Valsugana.

Nell'ambito di questa misura, precisa ancora Tonina nella risposta a Coppola, sono previsti per la Provincia di Trento 4 milioni e mezzo di euro. In pratica, la cifra copre la bonifica delle Casotte e gli interventi a Borgo Valsugana, mentre «relativamente al sito Alumetal, pur essendo inserito nella lista dei siti finanziabili, non risulta al momento presente una sufficiente capienza nelle somme disponibili».

Attualmente, conclude Tonina, «si è in attesa dell'emanazione del Piano d'azione che disciplinerà le modalità di erogazione del finanziamento e stabilirà in modo definitivo entità e destinazione delle somme».

Il che blocca la proposta delle Cartiere di Villa Lagarina, che si erano dette interessate ad un nuovo stabilimento nell’ex Alumetal. Che però, prima, deve essere bonificata.

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