Rovereto / Il caso

Assicurazione finta, smascherata la truffa: è partito tutto da un semplice controllo stradale

La polizia di Rovereto ha scoperto l’inganno ai danni di una famiglia che aveva stipulato tre polizze: dopo i preventivi online era stata contattata da un sedicente assicuratore tramite WhatsApp. L’anomalia emersa dai controlli ai varchi elettronici

di Luisa Pizzini

ROVERETO. La polizia locale di Rovereto ha smascherato una truffa relativa alle polizze assicurative online. E ora, con l'aiuto della polizia postale sta indagando sui responsabili di questo inganno fatto ai danni di una famiglia roveretana, ma che potrebbe nascondere una truffa ben più ampia nei suoi contorni.

Tutto è iniziato da un controllo stradale. Un controllo che, stavolta, ha salvato la conducente di un'automobile da guai seri. Se infatti essere fermati dai vigili o dalle forze dell'ordine crea sempre un po' di disagio, è grazie agli agenti della polizia locale che la signora ha scoperto di essere vittima di una truffa. Se se ne fosse accorta magari in seguito ad un incidente stradale, le conseguenze sarebbero state ben peggiori.

Il fatto risale ai giorni scorsi. Una pattuglia della polizia locale si era fermata sulla statale del Brennero all'altezza del negozio Pneusmarket, durante uno dei servizi di controllo intensificati in questo periodo. Il tablet in dotazione ai vigili era collegato al sistema di lettura targhe, in questo caso alle telecamere di piazzale Orsi ed ha segnalato il transito di un'auto priva di assicurazione.

L'auto è stata quindi fermata dagli agenti. Quando però quest'ultimi hanno chiesto i documenti alla donna che si trovava alla guida, lei non ha avuto alcuna esitazione nel mostrare il tagliando dell'assicurazione.

Il segnale arrivato dal varco di piazzale Orsi però andava verificato con accuratezza, per questo gli agenti, insospettiti da alcuni aspetti della polizza, hanno contattato il comando per effettuare ulteriori accertamenti. L'ispettore incaricato di questo ha quindi constatato che la polizza esibita non era autentica. Quello era un pezzo di carta al quale purtroppo non era collegata alcuna assicurazione. É stato così che la donna si è resa conto di essere stata truffata.

Come ha spiegato ai vigili, tra l'altro, quella non era l'unica polizza che aveva stipulato di recente: allo stesso modo aveva assicurato un'altra automobile ed un motorino.

La donna ha raccontato di aver chiesto dei preventivi su diversi siti internet e, in seguito a queste ricerche, era stata contattata da un sedicente assicuratore tramite WhatsApp. Le aveva proposto, non contestualmente, tre diverse polizze, due delle quali con una nota compagnia assicurativa italiana.

Aveva quindi concluso tutta l'operazione sempre tramite WhatsApp ed aveva effettuato il pagamento della polizza mediante bonifico bancario, secondo le istruzioni ricevute.

Nessuna delle tre assicurazioni però risultava attivata, come ha risposto anche la nota compagnia. E quindi la donna ha dovuto provvedere alla copertura di tutti e tre i mezzi fino a quel momento rimasti scoperti.La Polizia locale e la Polizia postale continuano ad indagare per arrivare ai responsabili della truffa.

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