Costi / Rsa

Aggravio per le famiglie: le rette delle case di riposo aumentano di 400 euro l’anno

Ripianato il rosso 2021, la giunta ha dato il via libera ai rincari: tre per cento in più per chi è sotto la media, un euro in più al giorno per chi è sopra. Parolari (Opera Romani): da noi retta bassa e niente ristori

IL FIGLIO "Un'amarezza la mamma rinchiusa nella Rsa"

di Francesco Terreri

ROVERETO. La retta giornaliera che le famiglie pagano per l'anziano ospitato nella Rsa Vannetti di Rovereto è di 49,53 euro al giorno, 1.500 euro al mese, 18mila euro l'anno. È una delle più alte in Trentino: costa di più la Civica di Trento con 51,50 euro al giorno ma ci sono case di riposo dove si pagano 42-43 euro giornalieri.

Ora la Vannetti è stata autorizzata dalla Provincia ad aumentare la retta se necessario. Nel caso dell'Azienda di servizi alla persona roveretana si potrebbe passare a 50,53 euro al giorno, 365 euro in più l'anno. Questo perché la retta della Vannetti è superiore a quella media provinciale, pari a 48,08 euro al giorno, e quindi l'aumento concesso è di 1 euro al giorno, il 2%.

Le Rsa che hanno rette inferiori alla media possono invece aumentarle del 3%, pari all'inflazione, sempre che non superino il valore medio più 1 euro. L'aggravio annuo per gli utenti si attesta quindi intorno ai 400 euro.Le direttive approvate dalla giunta guidata da Maurizio Fugatti non obbligano agli aumenti. Ma l'ipotesi più probabile è gli incrementi delle rette saranno necessari almeno per tutte quelle Rsa che hanno conti traballanti per la pandemia.

L'allarme è già stato lanciato dai sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilpensionati. Il complesso delle case di riposo ha perso 5 milioni di euro nel 2020 e 10 milioni quest'anno. La Vannetti, ad esempio, è finita in rosso l'anno scorso per 377mila euro. La legge finanziaria appena approvata dal consiglio provinciale stanzia complessivamente i 10 milioni necessari per ripianare le perdite di quest'anno. Ma il 2022 si annuncia altrettanto difficile.

«Noi non abbiamo avuto perdite durante la pandemia e quindi non abbiamo bisogno di ristori dalla Provincia» afferma la presidente della Rsa Opera Romani di Nomi Francesca Parolari all'inaugurazione della nuova Rsa di Volano. Anzi, l'Azienda di servizi alla persona di Nomi ha ottenuto nel 2020 un utile di 331mila euro e si appresta a chiudere il 2021 con un ulteriore avanzo: a settembre l'utile era di 578mila euro. «Abbiamo fatto utili e li abbiamo reinvestiti, ad esempio in questa nuova Rsa con gli spazi innovativi per gli anziani con demenza».

Per ora, infatti, i nuclei demenza sono stati attrezzati con risorse proprie. La Provincia dovrà valutare però il sostegno per far durare nel tempo e ampliare questa esperienza innovativa.Sta di fatto che l'Opera Romani non avrà bisogno di aumentare la propria retta, che è pari a 46,50 euro al giorno, 1.400 euro al mese, 17mila euro l'anno.

Come fate ad avere questi risultati in anni così difficili? «Abbiamo consorziato una serie di servizi generali con la Rsa Valle dei Laghi di Cavedine» risponde Parolari. L'Azienda Valle dei Laghi è una delle poche che non chiude in perdita i conti. «La nostra mensa di Nomi prepara i pasti per gli anziani a domicilio della zona e per Cavedine. Gli uffici amministrativi sono stati messi insieme. Sono tutti risparmi. Se le Rsa si consorziassero di più, risparmierebbero anche loro».

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