Il dramma / Lutto

I compagni di classe con un fiore in mano, il dolore per la morte di William, morto a 10 anni

Commozione al funerale del bambino, deceduto dopo lo schianto in bicicletta a Bosco di Civezzano: «Ti abbiamo visto crescere, da piccolo e simpatico sei diventato dolce e disponibile. È stato un dono prezioso ogni giorno che abbiamo trascorso con te»

di Denise Rocca

ROVERETO. Il piccolo feretro di legno chiaro del poiccolo William, 10 anni appena, morto dopo un terribile incidente in bicicletta, è stato accompagnato ieri pomeriggio nel cimitero di San Marco dai compagni di classe. Un corteo di bimbi in vestitini e camicette della domenica, tutti con un fiore bianco in mano, come candidi erano quelli che adornavano la bara per un vita spezzata così giovane, nel pieno dell'infanzia.

Sotto un sole cocente, come quel sabato pomeriggio quando il piccolo in sella alla sua bicicletta si è schiantato contro la fiancata di un'auto, la cerimonia che lo ha salutato per l'ultima volta è stata sobria e composta.

A prevalere il silenzio davanti ad una tragedia per la quale trovare le parole giuste è impossibile.La sobrietà della famiglia, papà Cristian, mamma Sonia, il fratello e la sorella del piccolo che stanno affrontando un dolore immenso con grande dignità, si è riflessa in una folla silenziosa che già mezzora prima dell'inizio della celebrazione si è raccolta composta nel cimitero di San Marco: fra la tante persone raggruppate attorno alla piccola bara ed al celebrante c'erano tanto volti giovani, gli amici di Lisa, la sorella maggiore di William, e infantili, i compagni di classe del bambino. Tutti composti e silenziosi, consapevoli del momento, accompagnati nel loro dolore e nell'addio al loro compagno dalle maestre della scuola primaria Regina Elena, dove William aveva appena concluso la quarta elementare.

E sono stati proprio loro a trovare la forza di dare voce al ricordo del bambino curioso del mondo che era William e al dolore per la sua scomparsa: «Ti abbiamo visto crescere, da piccolo e simpatico sei diventato dolce e disponibile. Ti è sempre piaciuta la matematica e in seconda hai iniziato la tua bella collezione di insetti. Sei sempre stato un bambino che ascoltava e partecipava, con le maestre simpatico e solare, con i compagni dolce e disponibile. È stato un dono prezioso ogni giorno che abbiamo trascorso con te».

Quello dato di William è stato il ritratto di un bimbo vivace ma riflessivo, capace di lasciare il suo segno nelle vite di compagni e insegnanti, un vuoto inimmaginabile in famiglia. «Ci sono momenti in cui le tenebre fitte che hanno avvolto il calvario di Cristo non sono solo fatti accaduti tanto tempo fa, ma una realtà quotidiana - ha esordito il parroco -. Passaggi di profondo smarrimento, nei quali ci si trova senza parole. Quella di William è stata una morte improvvisa, che ha portato via con sé progetti e speranze, falciate sul nascere».

È un appello all'unione e alla vicinanza quello che nell'omelia viene fatto agli amici e la comunità roveretana che ieri pomeriggio si è stretta attorno alla famiglia : «"Resta con noi Signore perché si fa sera e il nostro giorno già volge al tramonto" - ha proseguito il parroco, citando le Letture -. Ecco, resta con noi in questa vita segnata da smarrimento e paura, nel nostro immenso bisogno di non perdere per sempre i nostri cari. Resta con noi è la preghiera con cui ti affidiamo la famiglia di William e resta davvero con noi che ogni giorno, con sobrietà, cerchiamo di restare accanto a chi sta vivendo questo dolore lancinante». 

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