Rovereto / Criminalità

Tentata rapina ieri in via Negrelli: due giovani con il passamontagna nel negozio “Smoke.it”

Prima le minacce, poi la fuga dei due malviventi dopo la reazione della commerciante. La negoziante però confesse: “Ma ho avuto molta paura”

ROVERETO. “Ormai anche Rovereto è diventata una città pericolosa. Non pensavo». É sconvolta la titolare dello «Smoke.it» di via Negrelli, a due passi due dal centro storico ma una strada che sembra la periferia disagiata di una metropoli. Non vuole che il suo nome appaia, e ci sta, ma il colpo, un pugno allo stomaco da ko, lo sentirà per un pezzo. Perché una rapina, tentata per il nostro codice penale, all'inizio di un pomeriggio di shopping dopo le riaperture e la parentesi devastante del lockdown da Covid-19, non è certo quello che ci si aspetta in una città tutto sommato sonnacchiosa come Rovereto.

Eppure è successo davvero. E non in una gioielleria o in una boutique d'alto bordo ma in un negozio che vende sigarette elettroniche, quegli aggeggi inventati per abbandonare la pericolosa «bionda».

Erano suppergiù le 15.30, ora tranquilla. «Poi sono entrati due giovani - racconta la negoziante -, erano ragazzi, si vedeva, con il passamontagna che copriva i volti. Mi hanno ordinato di consegnare l'incasso». Ma soldi, di questi tempi, ne girano davvero pochi. E infatti in cassa non c'era certo il tesoro. Che fa fatto, quindi? «Ho gridato. In altre occasioni avrei aperto il cassetto e consegnato tutti gli euro che c'erano dentro, ma l'istinto, questa volta, mi ha fatto urlare. Ma sto male, non va bene così».

I banditi, però, hanno minacciato. Pesante. Erano armati? «Non lo so, davvero non lo so. So solo che mi sono messa a urlare e loro se ne sono andati senza prendere niente. A quel punto ho chiamato i carabinieri». Che sono corsi subito iniziando la caccia all'uomo.Certo, la descrizione dei malviventi poteva corrispondere a tanti che in questi giorni girano per la strade: ragazzoni, giovani ma col viso travisato da un orpello tipico dell'inverno ma che, viste le temperature di questi giorni, comunque non stona. Rimane quell'assurdo quesito che ognuno si pone: perché rapinare una bottega di sigarette elettroniche?

L'unica risposta possibile rimane quella della disperazione. E via Negrelli, ancorché ad uno sputo dalle vie dello struscio, è un'arteria scomparsa dai radar, con serrande abbassate e una lunga teoria di cartelli con scritto «affittasi» o «vendesi». Un leit motiv, purtroppo, di una città che dopo la crisi economica si è impantanata nel Covid, crisi sanitaria con ripercussioni mostruose sul portafoglio dei commercianti. Quanto accaduto ieri potrebbe essere il canovaccio di un film. Ma è la triste realtà che trasforma in metropolitane anche cittadine di provincia. La fame e la voglia di spicci, d'altro canto, non guarda in faccia nessuno e spinge i disperati ad agire. Da disperati, appunto, e quindi pericolosi. Ieri pomeriggio, per fortuna, alla fine non è successo niente.

«Ma ho avuto paura, tanta paura», ripete la gestrice dello «Smoke.it» di via Negrelli. Anche perché è davvero impensabile trovarsi di fronte dei rapinatori. Ma è accaduto. «Non pensavo... ma ho avuto davvero paura», chiosa la commerciante. Scossa, turbata, preoccupata. «Ho chiamato subito i carabinieri e sono arrivati in fretta». E poi sono partiti in caccia, una ricerca in città di due ragazzoni alti un metro e ottanta ma senza volto. Due disperati che stanno segnando il rischio enorme del post-pandemia, quello che i ristori non sa cosa sono ma che sta sguinzagliando per le strade gente che ha bisogno di sbarcare il lunario.

comments powered by Disqus