Rovereto / Il caso

Natale di Rovereto, Carollo condannato, ma farà ricorso: “Vedrete, vinco io”

Il dj ha perso il giudizio per l’edizione 2018, e deve pagare 10 mila euro per “causa temeraria”, ma non si dà per vinto e ci spiega che ha ragione lui

di Nicola Guarnieri

ROVERETO - Bastonato dal giudice per il Natale sottotono? Giammai! Agostino Carollo, il dj che ha cambiato le regole del gioco in fatto di organizzazione di eventi pubblici, non ci sta e riparte all'attacco. «Ovviamente impugnerò la sentenza del tribunale perché i soldi del bando me li sono guadagnati e il Comune deve pagarmi». Insomma, chi la dura la vince. «Se si perde una battaglia mica si perde la guerra. È molto probabile che il giudizio di primo grado del tribunale sia rovesciato in appello: basta leggere le statistiche per rilevare che la maggior parte delle sentenze di primo grado del tribunale di Rovereto vengono rovesciate al secondo. Ci sono tante prove che il programma realizzato è stato proprio quello condiviso con il Comune ed era stato anche approvato per iscritto, quindi il compenso pattuito doveva essere liquidato per intero e non solo parzialmente. C'è già stato pochi giorni fa un incontro in Comune con l'assessora alla cultura Micol Cossali e il dirigente Mauro Amadori che si sono impegnati a farmi sapere entro qualche giorno se vogliono provare a discutere un accordo o se preferiscono continuare a combattere la guerra nelle aule di giustizia».

Il casus belli, per capirci, è quello relativo ai 188.500 euro stanziati da palazzo Pretorio per organizzare il Natale 2018. La gara se l'era aggiudicata il dj ma il Comune, contestando il programma non compiutamente realizzato, ha pagato solo la metà. Di qui la causa civile per ottenere il ristoro completo ma il giudice Riccardo Dies ha dato ragione all'ente pubblico e, tra l'altro, ha condannato l'attore a pagare 10mila euro tra spese legali e lite temeraria.

Carollo, dunque, tira dritto per la sua strada e continua, da par suo, a provare a combattere contro i mulini a vento. «Per meglio capire con chi ho avuto che fare in questa guerra, ricordo che la procura della corte dei conti ha recentemente ritenuto illegittima proprio la nomina di Mauro Amadori e ha chiesto al sindaco e altri amministratori comunali di risarcire circa mezzo milione di euro di danni erariali. Il dirigente dell'ufficio cultura del Comune che due anni fa aveva negato il saldo, Nando Rinaldi, è attualmente indagato nell'ambito di un'inchiesta su appalti pilotati per 27 milioni di Euro che ha coinvolto altre 20 persone».

La battaglia, però, è contro il bastione che mostra i muscoli in piazza del Podestà. «Contro il Comune di Rovereto io ho già vinto tante battaglie di questa guerra, da me combattuta per porre fine, nell'interesse di tutti, alle attività anticoncorrenziali che da anni premiano sempre gli stessi. Tra queste battaglie da me vinte, ricordo che nel 2018 il Comune è stato condannato dal tribunale a pubblicare regolari bandi per l'organizzazione del Natale, dopo dieci anni di assegnazioni dirette senza selezioni sempre allo stesso consorzio Rovereto In Centro. Questa vittoria ha finalmente aperto la porta a tutti gli interessati, visto che i bandi sono pubblici, e l'anno scorso anche il Comune di Trento ha seguito il mio consiglio. Nel 2017 ho vinto anche la lunga battaglia contro il sindaco Francesco Valduga, che mi aveva querelato».

Avanti a muso duro, quindi? «Certo, come artista, ma anche come imprenditore, cerco sempre di migliorare e se vedo qualcosa che non va trovo una soluzione. Non ho mai avuto paura nel rapportarmi con le istituzioni, e mai la avrò. Credo nel cambiamento come motore del progresso e dell'evoluzione dell'umanità e ricordo a tutti che non importa quante volte cadi ma quante volte cadi e ti rialzi». Il sipario, dunque, non calerà a breve e la commedia si trascinerà magari fino al Natale 2021, per il momento congelato dal Comune in attesa di capire se affidarlo all'Smr o proseguire con i bandi.

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