Code, caos e proteste: la distribuzione dei sacchetti della differenziata a Rovereto è un caso

di Nicola Guarnieri - NO

Il 2021, per quanto riguarda la gestione della raccolta differenziata, non è certo partito con il piede giusto. Prima il cambio dei sacchetti - con le proteste degli utenti che avevano ancora in dotazione quelli dell’anno scorso - e poi la distribuzione degli stessi in strada con la suddivisione in ordine alfabetico. Un accorgimento, questo, posto in essere per ovviare al rischio di assembramento.
«Quest’anno, a causa dell’emergenza Covid - ha infatti comunicato l’azienda che si occupa dei rifiuti - non sarà disponibile il consueto ritiro allo sportello di via Manzoni e il servizio di distribuzione avverrà esclusivamente tramite i furgoncini itineranti che si sposteranno nelle varie zone della città. Come di consueto, nelle comunicazioni in corso di spedizione, i cittadini troveranno i buoni da presentare al momento del ritiro e il calendario con tutte le date, gli orari e i luoghi in cui poter trovare i furgoncini. Per evitare code e assembramenti la distribuzione sarà scaglionata in base all’iniziale del cognome. Dolomiti Ambiente raccomanda di organizzarsi rispettando il calendario e la ripartizione seguente: dal 4 al 16 gennaio il ritiro è riservato ai cognomi che iniziano con le lettere dalla A alla K, dal 18 gennaio al 30 gennaio ai cognomi che iniziano con dalla L alla Z».
Peccato, però, che i tentativi di evitare assembramenti e mantenere il distanziamento sociale non sempre vadano a buon fine. E al Follone, - ma anche alla Fosse e in altre zone della città (dal centro alla periferia il leit-motiv sembra il medesimo) - si è assistito ad un ammassamento da sagra, con gente in coda fin dal primo mattino per recuperare il materiale dove conferire i propri rifiuti. Piazzale Leoni ed altri siti strategici, per capirci, si stanno riempiendo di utenti pronti, come da invito per altro, a dotarsi dei sacchi per differenziare l’immondizia ma, di fatto, vanificando l’impegno di contenimento della pandemia. «Un solo addetto non può essere sufficiente», si sono lamentati in molti che, non a caso, suggeriscono di fare ricorso ad una sorta di «riders» con consegne a domicilio dei sacchi. «Basterebbe coinvolgere alcuni giovani e mandarli nelle case, almeno dove abitano anziani. Perché, al di là dell’assembramento, in questo periodo fa molto freddo e costringere chi è avanti con l’età a farsi un’ora di coda al gelo per recuperare la dotazione non va bene».
Le lettere di «invito» spedite a domicilio con le indicazioni dei posteggi dove c’è il furgone mobile, tra l’altro, sono arrivate a singhiozzo. E proprio dopo aver segnalato il contrattempo Dolomiti Ambiente ha comunicato che i nuovi sacchi grigi con codice univoco per il residuo si potranno ritirare per tutto l’anno. E il furgoncino continuerà la sua opera fino al 5 febbraio. «I cittadini che hanno avuto problemi con la ricezione dei buoni potranno scegliere di recarsi in uno qualsiasi dei punti di distribuzione indipendentemente dall’iniziale del cognome. E dalla seconda settimana di febbraio e per tutto l’anno la distribuzione proseguirà nella sede di via Manzoni».
Insomma, le modalità anti-Covid di consegna del materiale per i rifiuti stanno esasperando gli animi e i cittadini chiedono di correre ai ripari.
Ma le lementele non si limitano alla raccolta in strada, in lunghe file con le temperature sotto lo zero: c’è anche chi contesta l’inciviltà di alcuni nel gettare i vestiti usati nell’organico piuttosto che le bottiglie di vetro in terra dove una volta c’erano le campane. «Chiediamo di riposizionare i contenitori del vetro da dove sono stati tolti e aggiungere quelli per gli abiti visto che la gente è fondamentalmente pigra e non si reca al Crm».

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