Mercatini di Natale: anche Rovereto verso il no "Realisticamente, non si può"

di Luisa Pizzini

Se questo fosse un anno “normale” il conto alla rovescia per l’inaugurazione dei caratteristici mercatini di Natale sarebbe già scattato. E la città sarebbe in pieno fermento per i preparativi di una manifestazione che, a metà tra il sacro e il profano, attira sempre un buon numero di visitatori in Vallagarina e sa regalare un’atmosfera festosa anche ai roveretani.
Ma il tempo sembra sospeso in questo 2020 che deve fare in conti con l’emergenza sanitaria e le sue priorirà. Prima fra tutti quella di limitare i contagi da Covid-19. E così le sorti delle iniziative natalizie in queste ore sono appese alle nuove restrizioni dettate dal governo ed anche alla necessità di garantire la sicurezza in città anche sul fronte sanitario, compito che spetta in questo caso al sindaco Francesco Valduga. E se è plausibile che luci e musiche natalizie possano avvolgere piazze e strade nelle prossime settimane, si allontana sempre di più la possibilità concreta che Rovereto possa avere il suo mercatino.

«Il nuovo Dpcm, che dobbiamo analizzare nel dettaglio, va comunque nella direzione di un restringimento della mobilità tra regioni. E dato che il mercatino è fatto soprattutto per creare attrazione nei confronti dei turisti, penso sai difficile confermarlo - anticipa il direttore generale del Comune di Rovereto, Mauro Amadori -. Tutto quello che non è mercatino però verrà confermato. Abbiamo insistito molto sulle luci, ad esempio».
Anche il resto della Vallagarina concorrerà a questo tipo di proposta. Ciascun comune metterà in campo le sue idee e le sue risorse per dare vita all’atmosfera natalizia ed a qualche evento da realizzare rigorosamente all’esterno e senza creare assembramenti.
«La decisione non è stata presa definitiva, ma leggeremo il Dpcm definitivo e poi l’ordinanza del presidente della Provincia, che non è ancora arrivata. È ovvio però che si va verso una limitazione degli spostamenti e per noi i turisti erano soprattutto lombardi e veneti. L’idea dell’attrattività, del poter dire siamo gli unici a poter offrire questo valore aggiunto, viene meno a questo punto». Se un paio di settimane fa dunque l’amministrazione comunale era dell’idea di tentare fino all’ultimo di tenere in piedi il mercatino, nelle ultime ore l’ottimismo con il quale guardavano all’evento del Natale si è affievolito.

«Un discorso è il metodo - spiega Amadori -: lavoriamo fino dove possiamo in funzione di garantire tutto quello che è possibile data l’emergenza. Un conto è il merito: realisticamente dove possiamo arrivare? Le limitazioni ulteriori di queste ore ci impongono questo».
Sono ore decisive queste negli uffici comunali in vista del Natale. L’amministrazione comunale sta leggendo le carte con una prospettiva più pessimistica di qualche giorno fa. Anche se di fatto la decisione dipende più che altro dalla Provincia e dalla sua “interpretazione” delle direttive che arrivano dal governo. Che richiede misura e moderazione in questo periodo. L’insistenza del Comune di Rovereto, la volontà di tentare fino all’ultimo di addobbare ancora una volta le casette del Natale, è legata al fatto di «non voler chiudere subito le opportunità che vengono anche per le attività economiche».

Resta comunque l’idea di allargare i plateatici che per primo il Comune di Rovereto quest’anno ha concesso gratuitamente alle varie attività per spotare l’attività all’aperto.

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