Strade, piano speciale per riparare le buche

di Nicola Marchesoni

Il Comune deve fare i conti con oltre mille segnalazioni all'anno di cittadini che si lamentano delle buche in strada. Troppe per non correre ai ripari. Rovereto, ovviamente, non è Roma ma qualche problema di squarci nell'asfalto - dovuto non all'incuria dell'amministrazione ma al maltempo e ai materiali che si deteriorano con il passaggio massiccio dei veicoli perlopiù pesanti - si presenta ugualmente.

Per ovviare a questo inconveniente - ed evitare appunto di diventare come la capitale, oggetto di sfottò da parte di chiunque a causa delle voragini diventate ormai elementi di arredo urbano - il Comune da qualche anno ha messo in campo una sorta di pronto soccorso stradale, una squadra di intervento pressoché immediato per tamponare le buche appena fanno capolino sulle arterie municipali. E l'incarico ha sempre visto ruotare diverse aziende del territorio.

Quest'anno il Covid-19 ha bloccato anche i lavori, le macchine in strada si sono ridotte notevolmente e la task force antibuca non è stata contattata. La fine del lockdown, la riapertura delle scuole e l'autunno con il suo meteo bizzarro hanno però costretto palazzo Pretorio a riattivare i «ghostbuster» del degrado stradale pescando da ditte in grado di garantire un servizio ultrarapido. Ecco dunque che, da oggi a fine anno (compreso il veglione di San Silvestro, conto alla rovescia escluso), è stata messa sotto contratto la «Mp Edil Service» di Rovereto che, a chiamata, dovrà provvedere in tempo reale a rattoppare arterie, sistemare muri pericolanti, sostituire segnali e cartelloni e, in linea di massima, restituire il decoro delle aree pubbliche. In cambio incasserà 19.306 euro ma, come detto, dovrà essere pronta appena le metaforica linea rossa del telefono squillerà attivando l'allarme. In estrema sintesi vuol dire che quando il cittadino telefona in Comune per lamentarsi dell'asfalto rovinato o del cartello spostato lo staff del singolare pronto soccorso stradale deve partire subito per rattoppare il manto o ripristinare la visibilità della segnaletica evitando al guidatore di turno di dotarsi del filo di Arianna per orientarsi nell'urbe.

Che il mondo corra veloce è risaputo e adesso, per tacitare i malumori dei cittadini, questo concetto è stato inserito a forza anche nei manutentori. E se fino all'anno scorso bastava eliminare il disagio nel giro di 36 ore adesso i tempi si riducono brutalmente: quando arriva l'Sos i «ghostbusters» delle buche avranno a disposizione solo 8 ore per sanare la situazione. Perché il contratto stipulato con piazza del Podestà parla proprio di lavori celeri per fornire una risposta tempestiva alle segnalazioni. E, non a caso, c'è pure la penale: se l'azienda non provvede subito a chiudere la buca dovrà pagare una «multa» di 150 euro. Questa fretta, chiaramente, la si esige solo di fronte all'urgenza ma tanto basta. Anche perché non si fa distinzione tra giorni feriali e feste comandate.

Insomma, una delle classiche e diffuse lamentele dei residenti - in qualunque centro abitato del Bel Paese, non solo a Rovereto - ha trovato risposta nei «Robocops» assoldati da palazzo Pretorio. E il team antibuche dovrebbe consentire maggiore serenità negli utenti della strada ma anche scongiurare cause contro la pubblica amministrazione a seguito di inciampi di pedoni sui marciapiedi piuttosto che di incidenti imputabili a squarci più o meno grandi nell'asfalto.
La soluzione individuata, tra l'altro, potrebbe davvero fare scuola. Magari proprio a Roma, che da sempre combatte contro voragini ormai endemiche. A tal punto che gli stessi romani le hanno adottate, ritenendole una presenza abituale alla stregua dei Fori (ironia involontaria) Imperiali.

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