Rovereto diffida la Provincia «No alla Valdastico», lettera anche a Ministero e Veneto

Anche dal Comune di Rovereto è partita una diffida «nei confronti del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), della Regione Veneto e di ogni altra autorità o soggetto coinvolto nella vicenda alla prosecuzione dell’iter procedimentale di approvazione del progetto dell’autostrada A31 Valdastico Nord».

La delibera è di ieri ed è stata votata all’unanimità dalla squadra del sindaco Francesco Valduga. Di fatto «non comporta alcun impegno di spesa» per l’amministrazione: semplicemente sotto al mandato affidato dal Comune di Besenello allo studio legale Falcon di Padova comparirà anche il nome del comune più importante della Vallagarina, la terra dove si dovrebbe affacciare la Valdastico. E quindi è un appoggio importante della città al comune che per primo ha intrapreso questa battaglia ancora qualche anno fa, quando si parlava di uscita della Valdastico proprio ai piedi di castel Beseno.
La diffida invita a rispettare la sentenza del Consiglio di Stato (gennaio 2019) sul ricorso presentato proprio dal Comune di Besenello, quando si è accorto che nonostante l’annullamento del progetto preliminare sul primo lotto della Valdastico, l’iter procedurale stava andando avanti. Nel maggio del 2019 i sindaci di alcuni comuni vicentini avevano inviato una nota al Ministero per formulare osservazioni al progetto definitivo. Lo stesso Ministero aveva emanato una avviso pubblico per valutazioni e autorizzazioni ambientali dell’opera e l’A4 Holding, nel maggio di quest’anno, in un comunicato stampa parlava di parere positivi di ministeri ed istituzioni. Ora resta pendente il giudizio della Corte di Cassazione, ma allo stato attuale, giuridicamente parlando, il progetto risulta annullato.

In questo contesto la delibera della giunta comunale di Rovereto che diffida il Ministero dal proseguire nella progettazione della Serenissima ha anche un grande peso politico, a livello locale. Il sindaco Valduga, accusato in diverse occasioni di non aver alzato la voce contro un’opera così impattante per la città e per tutta la valle, stavolta prende una posizione ufficiale. Mette nero su bianco la volontà della sua amministrazione di contrastare l’opera che invece l’amministrazione provinciale guidata dal legista Maurizio Fugatti ha messo come cavallo di battaglia del suo mandato.
C’è da sottolineare però che lo fa soltanto ora, a meno di due mesi dalle elezioni comunali e mentre il suo sfidante principale, il candidato sindaco del centrodestra civico Andrea Zambelli, ha esplicitamente detto che a decidere sulla Valdastico saranno eventualmente i roveretani. È vero che la diffida di Besenello (l’ultimo atto di una serie di azioni della municipalità lagarina per impedire la realizzazione della Valdastico) è arrivata ad inizio estate, ma è anche vero che Rovereto prima d’ora non si è mai mossa. Valduga ha sempre detto che era in attesa di progetti ufficiali e quando il Pd con i consiglieri provinciali Alessio Manica ed Alessandro Olivi li ha tirati fuori dal cassetto della maggioranza il dibattito si è animato in Vallagarina.

Il nome di Rovereto sotto la diffida a Ministero, Cipe e Regione Veneto è quello che salta all’occhio. Ma non possiamo dimenticare, come già annunciato da l’Adige, che anche i comuni di Vallarsa, Terragnolo e Trambileno hanno fatto lo stesso. Confermando con questo atto formale la loro contrarietà all’opera, espressa anche dalla consulatazione popolare attraverso la “balotazione”. E allargando così il fronte contro la Valdastico. L.Pi.

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