«Vandali e degrado: alla polizia un drone con telecamera» La proposta di Bottesi (Lizzana)

di Enrico De Rosa

«Rovereto potrebbe avviare un progetto pilota in Trentino per dotare la polizia locale di un drone, da usare per vigilare sui parchi oppure in caso di incidenti, frane, incendi, magari in sinergia con i Comuni vicini. A mio avviso, l'amministrazione farebbe bene a pensarci. La normativa disciplina l'uso del dispositivo aereo, autorizzando le polizie locali ad adottarlo, come hanno fatto già a Rimini. Non solo, i costi sarebbero inferiori a quello delle installazioni delle telecamere».
Torna a riflettere sulla proposta formulata un paio di settimane fa, il presidente della circoscrizione di Lizzana Gianluca Bottesi, che di fronte all'ennesimo elenco di vandalismi avvenuti nel parco del proprio quartiere, in via Brigata Mantova (episodi peraltro rimasti al momento impuniti) aveva avanzato l'ipotesi di adoperare ai fini del controllo del territorio uno strumento più moderno come il drone.

In effetti, negli ultimi anni gli episodi di microcriminalità si sono verificati in quasi tutti i parchi cittadini dal Brione a Sacco, da Noriglio a quelli di centro città. Neppure si può trascurare che talvolta siano frequentati da un via vai sospetto di possibili spacciatori, come il parco di Santa Maria. Purtroppo, è esperienza comune tra i consigli circoscrizionali che l'impunità per questi episodi sia diffusa. Poiché, all'arrivo della pattuglia, chi ha qualcosa da nascondere fa in tempo a dileguarsi. Ma è proprio il patrimonio pubblico quello che sembra essere oggetto di sistematico attacco da parte di vandali. Basti pensare a quanto avvenuto all'ex Bimac un paio di settimane fa.

«Ma il drone potrebbe essere impiegato nelle occasioni più svariate – prosegue il presidente Bottesi –. Non a caso, si parla tanto della necessità di controllare gli assembramenti la sera. Pure in caso di sinistri, il drone avrebbe dalla sua la rapidità, la silenziosità e il fatto di essere, in pratica, invisibile».

Come si ricorderà, l'amministrazione ha lavorato in questi anni per incrementare il numero di agenti della polizia locale e di organizzare un corpo unico di polizia municipale per l'alta Vallagarina, coinvolgendo ben otto Comuni da Besenello a Pomarolo fino a Volano e Nomi. Ma, non è tutto, visto che si porta avanti anche il progetto di una centrale unica di controllo delle telecamere, in grado di coordinarne l'utilizzo da parte delle forze di polizia locale.

«I costi di un drone, o dei cosiddetti occhi volanti, sono di sicuro inferiori a quelli delle telecamere – ricorda infine Bottesi –. Fra l'altro non vedo la possibilità di abusi. La normativa è molto rigida. Si pensi alle disposizioni dell'Enac ed Enav. Poiché il drone è a tutti gli effetti un velivolo. Per la responsabilità è prevista un'autorizzazione del Commissario del Governo. Quindi, si procede all'addestramento specifico per il personale che è chiamato a guidarlo. Le garanzie ci sono. Perciò, Rovereto potrebbe sfruttare questa possibilità, portando avanti un progetto pilota per tutta la Provincia. Rimini lo ha già fatto per l'Emilia Romagna».

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