Giù l'ultima costruzione: il Follone diventa così il piazzale più vasto in regione

Appena iniziato l’anno era stato annunciato che sarebbe stato quello buono per portare in dote altri parcheggi, il dono preferito dai roveretani. Ed in effetti è partito bene: 50 posti macchina ricavati sull’areale ferroviario in via Zeni, ad Ovest della stazione dei treni, altrettanti al posto del campo sportivo dell’ex carcere in via Prati e poi l’agognato posteggio di attestamento a ridosso del centro storico, il Follone. Che, in futuro, dovrebbe essere infilato sotto terra ma che già oggi sta procedendo rapidamente verso i 600 stalli in superficie.


Ieri mattina, per capirci, è iniziata la demolizione dell’ultimo steccone ospitato da piazzale Leoni, quello delle attività artigiane. In verità, se Maraner si è già trasferito rimane ancora operativa l’officina Angeli. Che sta trattando con il Comune una soluzione buona per traslocare a breve. Nel frattempo, però, palazzo Pretorio - usciti dal lockdown dove gli abbattimenti in genere erano vietati per decreto governativo - ha iniziato ad eliminare gran parte dell’edificio. Lasciando solo lo spazio degli Angeli ma confidando di arrivare ad un addio in tempo utile per non spostare le ruspe e dunque finire l’opera. Che trasformerà il Follone nel più grande spazio urbano vuoto della città. Un luogo che attende da sempre di essere riqualificato. Da almeno mezzo secolo ogni amministrazione comunale ha messo sul piatto progetti e idee ma non si è mai fatto nulla. Principalmente perché chi mette mano lì rischia di saltare in aria. Troppo importante quello spazio aperto per non condividere il suo futuro con la cittadinanza e i professionisti - ingegneri e architetti - che la abitano.

Visto dall’alto, il Follone è quasi un ettaro di niente nel cuore di Rovereto. In passato c’è chi invocava un megaparcheggio di superficie da mille posti auto e chi un parco verde sulla falsariga di Central Park a New York. Altri, invece, spingevano su una piazza per le feste e i grandi eventi con l’inserimento di una nuova casa di riposo, un albergo ed altri esercizi. Insomma, suggerimenti ne sono arrivati tanti in consiglio comunale fin dalla seconda metà del secolo breve ma tutto è rimasto nel cassetto. Per fortuna, verrebbe da dire, visto che adesso quel vuoto sarà ridisegnato insieme lavorando sulla bozza di progetto elaborata dall’architetto Mario Agostini. In superficie, una volta realizzato il garage da 6 milioni di euro, sono previste due piazze: una che si porterà via il 41% dello spazio per eventi e mercati e una (affacciata su via Saibanti) che occuperà il 13% per agli accessi al posteggio e per i bus turistici. Un quarto del Follone, invece, sarà zona verde, con alberi d’alto fusto e la roggia ora nascosta riportata in auge.

Tanto per capire quando grande è piazzale Leoni, basti pensare che l’ampiezza è paragonabile a quella dell’ospedale Santa Maria del Carmine o di Castel Beseno. Ma anche di piazza San Marco a Venezia o del Duomo di Milano con annessa Galleria Vittorio Emanuele. Metrature importanti che, proprio per questo, non devono essere riempite a casaccio. E per questo si è scelto di realizzare il megagarage. Nel frattempo si sta liberando l’intera superficie che renderà il Follone la piazza più grande del Trentino Alto Adige che, in attesa del multipiano, metterà a disposizione 600 stalli. La demolizione dell’ultimo steccone, insomma, mostrerà la reale entità del piazzale ad occhio nudo. E per ammirare quel vuoto infilato proprio dentro la città a giorni sarà abbattuto anche il muro di cinta che ora preclude la vista da via Saibanti e consentirà di gustarsi il grande cedro. Per ora, togliendo l’edificio dei laboratori artigianali e lasciando solo l’officina Angeli, sono garantiti altri 25 posti macchina. E sono già tanta roba.

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