Clinica Solatrix: un'anziana contagiata Al via i tamponi di controllo sul personale

di Barbara Goio

Il Coronavirus che causa il Covid-19 è estremamente contagioso anche perché riesce spesso a passare inosservato, soprattutto nelle fasi iniziali dell’infezione. Ed ecco perché i protocolli messi in atto dalle istituzioni, se ben applicati, permettono comunque di far fronte all’emergenza e provvedere per tempo. L’ultimo caso (conosciuto) di contagio a Rovereto riguarda un’anziana che, ricoverata alla casa di cura Solatrix, è stata trovata positiva al tampone, e quindi, con le dovute cautele, è stata trasferita al reparto infettivi dell’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto.

I fatti risalgono a venerdì scorso quando una donna, già portatrice di diverse patologie, è stata portata al Pronto soccorso dell’ospedale di Rovereto. Nessuno dei sintomi di cui lamentava la signora potevano fare pensare ad un contagio da Coronavirus. Inoltre, non rientrava in nessuna delle categorie di rischio, visto che non aveva avuto contatti con persone potenzialmente contagiose. Dopo gli accertamenti, la paziente è stata ricoverata presso la casa di cura Solatrix. «In questo periodo di grande emergenza - spiega il direttore Vito Bongiovanni - ci siamo messi a disposizione per fornire supporto e spazi dedicati: in particolare nella nostra struttura sono a disposizione quindici posti letto».
La situazione è però improvvisamente peggiorata quando la donna, originaria di Rovereto, ha iniziato a mostrare sintomi preoccupanti, che non erano correlati alla patologia per la quale era stato richiesto il ricovero iniziale. «Per questo, e correttamente - riprende Bongiovanni - domenica è stato richiesto il tampone per testare la presenza di Coronavirus: i risultati sono arrivati il giorno dopo e, visto che la paziente è risultata positiva al test, immediatamente è stata trasferita al reparto infettivi dell’ospedale. Voglio rimarcare che, anche in questo caso, sono stati applicati puntualmente i protocolli per la corretta identificazione dei casi clinici. L’attenzione va infatti posta anche quando non vi è evidenza di un interessamento polmonare correlabile al Coronavirus».

A quel punto, sempre seguendo le direttive, sono state evidenziate tutte le persone, medici, infermieri e operatori socio-sanitari, che sono entrati in stretto contatto con la paziente e per questi è scattata l’esigenza di effettuare un tampone di controllo a quattro giorni dal presunto contagio: ieri sono partiti gli accertamenti in Solatrix, che hanno riguardato tre turni di assistenza per un totale di una decina di persone, che fortunatamente per ora non hanno evidenziato alcun sintomo sospetto. «Va anche detto - riprendono in Solatrix - che naturalmente tutto il personale applica le misure di protezioni prescritte».
L’attenzione resta dunque alta in città, anche se il numero totale di contagiati a Rovereto resta per ora abbastanza circoscritto: ieri, con tre nuovi contagiati, il numero di persone infette è salito a nove.
«In questo caso - riprende Bongiovanni - lo screening appropriato non aveva evidenziato caratteristiche tali da annoverare la paziente tra le persone a rischio: e questo evidenzia quanto questa malattia possa essere insidiosa».

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