Il "pane sociale" di Isera dal grano al forno tutto local (e fa benissimo alla salute)

di Barbara Goio

Isera è un distretto di eccellenza che ora può contare su un prodotto nuovo ed unico, il «Pane Comunale». Questo accade con il grano biologico coltivato a Lenzima dall’azienda agricola di Simone Frisinghelli; poi i chicchi sono lavorati nella macina a pietra di Mas del Gnac, sopra Isera, gestito dalla Cooperativa sociale 78; infine, la farina viene impastata dai maestri dell’arte bianca del Panificio Moderno, impresa familiare con sede a Cornalè. E così il pane, uno degli alimenti simbolo della storia dell’uomo, racconta tre storie diverse che portano ad unico prodotto, una pagnotta di circa un chilo e mezzo, «realizzato in collaborazione, da mangiare in condivisione».

«Un’impresa agricola, una sociale ed una artigiana - racconta Matteo Piffer, che insieme al fratello Ivan rappresenta la seconda generazione di Panificio Moderno - sono tre realtà che hanno ragioni sociali, organizzazioni e regimi fiscali completamente diversi, ma in questo caso hanno detto subito sì con entusiasmo per uno scopo comune, un pane che racconta tante storie. Il Pane Comunale, che sarà in vendita ogni sabato nei nostri punti vendita e sulle tavole dei ristoranti di Isera e Rovereto (Locanda delle tre chiavi, Vineria De Tarczal, Bistrò Montura, a Isera; Senso al Mart, Moja, San Colombano, Al Silenzio, Christian e Nerocubo a Rovereto), è un pane grande, adatto per essere condiviso, che si conserva a lungo e che quindi non ha spreco. È composto da cereali poveri in glutine, e quindi è un pane rustico, ma noi chiediamo all’agricoltore di darci un prodotto, al mugnaio di macinarlo, ma poi non deve essere forzato, si fa con quello che c’è, a tutela del territorio».

E proprio a rimarcare la peculiarità di un «luogo unico», che deve «dare l’esempio al resto della Provincia», Sergio Valentini di Slow Food ribadisce come Isera sia in grado di dare prodotti di alta qualità «in un’unica filiera completa che ha radici salde in una piccola comunità».

Della Cooperativa 78 ci sarebbe molto da dire, visto che è nata quando ancora le cooperative sociali non c’erano ed è ora una realtà ben presente con diverse strutture: dagli anni Novanta è proprietaria del mas del Gnac dove, a rotazione, lavorano circa 25 persone in situazione di disagio. «Il nostro - spiega Alessia Creazzi - è un laboratorio di trasformazione di prodotti bio, dai semi oleosi al grano. Ci occupiamo di offrire percorsi di avvicinamento al lavoro a chi si trova in difficoltà».

Infine, i campi. «Siamo l’unica azienda nel comune di Isera - racconta Simone Frisinghelli della Società Agricola Frisinghelli - che abbia ancora una stalla e affianchiamo alla zootecnia la coltivazione delle verdure biologiche. C’è molta soddisfazione nel vedere come il ciclo delle stagioni e la rotazione degli ortaggi portino a risultati unici. Il grano del Pane Comunale è un grano tenero tipo Bologna, biologico, che cresce a 600 metri sul livello del mare. Si tratta di una produzione ristretta, ed i temporali estivi hanno dimezzato il raccolto, ma il grano della prossima estate, se va tutto bene, dovrebbe arrivare sui 25 quintali. È già stato seminato a settembre, ed ora sta riposando, in attesa di germogliare e crescere».

Entusiasta del Pane Comunale anche la sindaca Enrica Rigotti, che sottolinea come questa voglia di impresa, per di più portata avanti dai giovani, vada in netta controtendenza, e non possa che fare il bene della comunità.

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