Tamburi africani e il Signore delle cime per l'ultimo saluto a Carlo Spagnolli in una chiesa straripante di gente

di Barbara Goio

Con il coro Sant’Ilario che canta il “Signore delle cime” e gli amici africani che suonano i tamburi nella chiesa di Santa Maria del Carmine, straripante di gente, oggi pomeriggio è stato dato l’estremo saluto a Carlo Spagnolli, 70 anni, venuto a mancare domenica scorsa dopo che oltre quarant’anni aveva dedicato la sua vita a curare e ad aiutare i più bisognosi in Africa.

Pioniere della cooperazione internazionale cattolica, il missionario laico ha lasciato dietro di sè un fiume di testimonianze, ricordi, aneddoti, momenti duri e bellissimi, sempre all’insegna del dono agli altri. Commoventi le testimonianze dei tre figli, Francesco, Giovanni ed Elisa.

A officiare il rito di commiato a Carlo Spagnolli c'erano  l’arcivescovo emerito di Trento Luigi Bressan, il decano di Rovereto don Sergio Nicolli e un suo caro amico, Don Francesco, oltre ad altri religiosi.

La cronaca completa della cerimonia funebre sul giornale l’Adige di domani in edicola

(Foto Gianni Cavagna)

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