Il viaggio salta per malattia L'agenzia deve risarcire

di Chiara Zomer

La vacanza è saltata per via di un ricovero ospedaliero imprevisto? Bene, l’agenzia viaggi vi dovrà restituire i soldi. E non importa se non siete assicurati. Il ricovero è un evento non prevedibile e non imputabile, quindi è causa di risoluzione del contratto. La stipula o meno dell’assicurazione, non conta nulla. Questo ha chiarito il giudice di pace, in una recente vertenza con una coppia residente in Vallagarina: assistiti dall’avvocato Humera Khan, i due coniugi sono riusciti ad avere i loo duemila euro.

La vicenda risale all’estate 2017. I due coniugi, 72 anni lui, 64 lei, avevano deciso di andarsene in ferie al mare. Attraverso un’agenzia viaggi, avevano scelto Otranto. Un po’ ci hanno pensato, poi hanno scelto un cosiddetto pacchetto viaggio: sarebbero dovuti partire con un gruppo, avrebbero avuto una serie di servizi, tra cui il trasporto da Rovereto all’aeroporto Orio al Serio e poi dall’aeroporto in Puglia fino al villaggio in cui si sarebbero dovuti trattenere una settimana. Ad aspettarli doveva esserci una bella camera, una bella spiaggia, soprattutto una settimana di sole e relax. Il tutto alla modica cifra di mille euro ciascuno, che i due avevano naturalmente pagato.
E certamente tutte quelle belle cose le avrebbero trovate, i due signori, se non fosse che ci si è messa la sfortuna. L’uomo è stato male abbastanza, da consigliare un suo ricovero ospedaliero, cinque giorni prima della partenza. Ovviamente non sono andati da nesuna parte: hanno chiamato in agenzia, dicendo che avrebbero dovuto rinunciare al viaggio.

Per qualche giorno non ci hanno pensato, avevano altre preoccupazioni. Poi l’uomo è migliorato ed è stato dimesso. E i due, una volta tornati alla loro vita, sono andati in agenzia, chiedendo la restituzione di quanto pagato. Lì sulle prime è iniziata una trattativa, con l’agenzia che ha proposto altri soggiorni, in altre mete, ma più costosi. Quando non si è riusciti a mettersi d’accordo, l’agenzia ha chiarito la sua posizione: i due non avevano stipulato l’assicurazione, quindi non avevano diritto ad alcun rimborso.

Davanti a questa risposta, la coppia lagarina si è affidata all’avvocato Humera Khan, e si è rivolta al giudice di pace. Ed il giudice ha deciso tra due tesi contrapposte. Da una parte l’agenzia viaggi, che ha sostenuto che i due coniugi non avrebbero potuto avere la restituzione dei loro soldi perché, non avendo pagato l’assicurazione ad hoc, sarebbero incorsi nella penale prevista dal contratto.

Di tutt’altro avviso la coppia: prima di ragionare di clausole, quello firmato con l’agenzia era un contratto, che sottostava alle regole sui contratti. E una delle regole prevede che, se il godimento della prestazione diventa nei fatti impossibile per una causa non prevedibile e non imputabile alla parte, allora il contratto è risolto, con effetti risarcitori. L’assicurazione non c’entra, insomma. E questa ricostruzione ha convinto il giudice di pace. Non ha retto in aula l’eccezione legata alla mancata stipula dell’assicurazione, così come non ha retto l’eccezione legata più direttamente al ricovero: l’agenzia eccepiva che il ricovero fosse in qualche misura imputabile al cliente, in quanto fumatore e gà affetto da difficoltà respiratorie. Ma la malattia per cui l’uomo è dovuto restare in ospedale era sì polmonare. Ma era una broncopolmonite batterica, che ovviamente può colpire anche i non fumatori.

Risultato: la coppia si è vista dare ragione. L’agenzia pagherà.

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