Natale, Carollo cita Comune e dirigente

di Nicola Guarnieri

Il braccio di ferro legale tra Agostino Carollo e il Comune si arricchisce di un altro passaggio.
E stavolta è un inedito, almeno per Rovereto. Perché ad essere preso di mira, oltre all’istituzione in sé, è il dirigente del servizio cultura Nando Rinaldi al quale il titolare di Everness ha deciso di chiedere i danni. Motivo? «Mi ha indotto in errore dicendomi di rivolgermi al Tar per chiedere conto del mancato pagamento per l’organizzazione del Festival Natale 2018».

Come si ricorderà, per l’evento di fine anno Carollo, anziché ricevere il compenso di 188.100 euro previsto dal bando pubblico, si è visto consegnare un assegno di 94.050 euro perché, a detta dello stesso dirigente, tale era il valore di quanto proposto sotto Natale dal dj. Peccato, però, che la determina firmata da Rinaldi riportasse in calce la possibilità, scritta nero su bianco, di rivolgersi al Tar in caso di contraddittorio.

E tanto ha fatto Agostino Carollo.
«Certo, perché quella era la strada indicata dal Comune. Non solo, ma quando ho chiesto lumi mi è stato ribadito che se volevo far valere le mie ragioni dovevo appunto rivolgermi al Tar».
Che, come riportato l’altro giorno, ha rigettato il ricorso in quanto di competenza del giudice ordinario.

«La cosa assurda - ribatte l’imprenditore - è che lo stesso avvocato del Comune Giampaolo Manica, in udienza, ha ricordato che il dirigente del servizio cultura si è sbagliato e che la competenza è del tribunale civile. Io però ho speso seimila euro per preparare la causa ed ora chiedo i danni. Tantopiù che il Comune, in aula, ha sconfessato se stesso. Ripeto: il dirigente ha detto che il provvedimento di diniego poteva essere impugnato al Tar ed è quanto ho fatto ad aprile, ma poi l’avvocato del Comune al Tar ha detto che non era quello il posto adatto e che il dirigente ha sbagliato perché la controversia è di competenza del giudice ordinario civile. Siamo all’assurdo. Ho anche chiesto chiarimenti e Rinaldi ha confermato che se volevo i soldi dovevo andare al Tar e poi il Comune, nella memoria difensiva del 28 ottobre, dice che si è sbagliato. C’è stato un errore macroscopico e per questo, come Everness, dobbiamo rivalerci sul responsabile perché abbiamo avuto delle spese. Chiederemo i danni e ovviamente ci sarà pure l’atto di citazione per ottenere l’altra metà dei soldi del Festival Natale».

Insomma, il «caso Natale» - un unicum roveretano - continua e promette di tenere botta a lungo, come una sorta di regalo spinoso sotto l’albero addobbato dalla giunta del sindaco Francesco Valduga.
Costretto dalle insistenze del dj dapprima a mettere in gara l’organizzazione della festa più attesa da commercianti e cittadini e poi a difendersi nelle aule di giustizia. Altro che spirito natalizio!                       


 

«HA STUFATO: PAGATO LA METÀ PERCÈ HA DANNEGGIATO LA CITTÀ»

«Agostino Carollo ha stufato e deve smetterla di importunare gli uffici facendo perdere tempo e soldi al personale del Comune». L’assessore alla cultura Maurizio Tomazzoni non ha preso bene l’annuncio del dj di voler citare per danni il funzionario Nando Rinaldi.

«Il funzionario fa quello che dice la giunta, non si denuncia uno così. Carollo deve mettersi in testa che è stato pagato la metà a causa della pessima qualità della sua proposta. Non ha fatto niente di quello che aveva messo nero su bianco nel bando. Invece che continuare solo per vie giudiziarie cominci a dare una risposta qualitativa. Non può rifugiarsi dietro al fatto di essere artista. Non è stato chiamato un artista ad organizzare il Natale ma una società che doveva fare delle cose mentre lui ha pensato bene di sostituire se stesso e i parenti di primo grado agli artisti annunciati. Non ha organizzato eventi collaterali al mercatino e nemmeno lo spazio bambini come richiesto. Non si poteva certo pagarlo per quello che non ha fatto!».

Tomazzoni va oltre: «L’immagine uscita per la città è stata pessima. Il concerto finale che gli era stato chiesto è stato fatto da lui solo con la chitarra. Adesso minaccia di chiedere i danni. La finisca! Il suo è un eccesso di diritto con richieste non dovute. C’è uno sperpero di denaro pubblico visto che i funzionari sono pagati dal contribuente. Sta denigrando la città».

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