Niente affitto per la sede Pan Eppaa condannata

Aveva chiesto 600 euro di danni morali, si è trovata a dover pagare pure le spese legali: mille euro, che si aggiungono al debito che già aveva con la pubblica amministrazione. Il contenzioso con Trentino Riscossioni (e per suo tramite con il Comune di Rovereto) poteva andare decisamente meglio per la Pan Eppaa, l’associazione di protezione animali. Al centro della discordia, c’era un affitto non pagato della sede del sodalizio. Affitto che ora l’associazione dovrà pagare, in qualche modo.

La vicenda è più curiosa che grave, ma bene racconta del momento che sta vivendo la Pan Eppaa, associazione che per anni aveva gestito l’allora unico canile presente in città, quello della Baldresca. Con l’apertura del nuovo canile - decisamente più all’avanguardia, dal punto di vista della struttura - l’associazione ha tuttavia voluto mantenere aperto il canile della Baldresca, ma ha visto cambiare il suo ruolo in città. Non ha tuttavia eliminato la propria attività. E per portare avanti i propri progetti, ha ovviamente avuto bisogno di una sede. Gliel’ha messa a disposizione il Comune, in cambio di un affitto abbastanza limitato.

Loro che tanti o pochi, quei soldi Pan Eppaa non li ha mai versati. Ad un certo punto, palazzo Pretorio ha deciso che la pazienza era finita, ed ha chiesto conto di quel denaro. Come di prassi, si è affidato a Trentino Riscossioni, che ha notificato un ingiunzione di pagamento per 4.501,08 euro. Solo che qui è scattato il primo problema: la notifica dell’ingiunzione è stata effettuata a casa di Adriano Pellegrini non in qualità di legale rappresentante di Pan Eppaa ma in qualità di soggetto individuale. Per questo Pellegrini ha ritenuto di avviare il contenzioso. Una causa civile nella quale ha chiesto al tribunale due cose: di sospendere l’ingiunzione di pagamento e di condannare Trentino Riscossioni al pagamento dei danni: 600 euro. Tanto valeva, a parere di Pellegrini, il fastidio di tutta questa situazione.

Dal canto loro Trentino Riscossioni e il Comune (chiamato in causa dall’ente di riscossione) hanno sostenuto che quelle somme erano dovute, perché quei canoni non erano stati pagati. Il difetto di notifica era stato superato con una seconda notifica nella sede di Pan Eppaa.
Com’è andata l’abbiamo detto all’inizio: Pellegrini è stato condannato dal giudice Marco Tamburino pure a pagare le spese legali. Quanto alla prima richiesta, cioè la sospensione dell’ingiunzione, il giudice ha osservato che «Non avendo, per altro, l’attore dedotto alcunché, in merito all’estinzione della obbligazione relativa al pagamento dei canoni di locazione ed avendo il Comune di Rovereto allegato il titolo contrattuale dal quale deriva la pretesa creditoria, assolvano l’onere sul medesimo incombente come creditore, l’ingiunzione fiscale risulta legittima dovendo la medesima essere confermata e rigettata la relativa opposizione».

Niente da fare, insomma, per Pellegrini. Anzi peggio. Il presidente di Pan Eppaa è stato pure condannato al pagamento delle spese legali nei confronti di Trentino Riscossioni: mille euro, che si sommano ai quasi 5 mila euro di affitti, da pagare al Comune.

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