Stabilimento condiviso: in Marangoni da settembre arriva l'azienda Aiken srl

di Chiara Zomer

A settembre arriverà, nello stabilimento Marangoni di via del Garda, la Aiken Srl.

L’azienda, di fatto una start up che unisce due storiche aziende nel settore dei polimeri, svilupperà un prodotto termoplastico destinato al mercato automotive, e occuperà l’area ora inutilizzata che un tempo fu il magazzino gomme piene e pagherà l’affitto a Marangoni. Inizia così a prendere corpo la strategia del colosso degli pneumatici: il complesso di via del Garda dovrà essere sempre meno sito produttivo esclusivo e sempre più spazio per modelli industriali di “sharing economy”.

L’obiettivo è chiaro: saturare lo stabilimento. È un tema di cui si è discusso fin dall’autunno 2018. L’edificio realizzato per volumi produttivi diversi da quelli attuali, ora rischia di essere sovradimensionato. L’idea è quella di trovare produzioni affini a quella degli pneumatici ricostruiti, che possano insediarsi lì, trovando a Rovereto economie di scala e sinergie altrove impensabili.

In via del Garda c’è il settore mescole di Marangoni, c’è il settore ricerca e sviluppo, c’è il completamento della filiera con l’inceneritore. Ecco perché dovrebbe convenire a chi arriva. Perché conviene a Marangni, è chiaro: l’affitto, ma anche eventuali commesse sulle mescole o sulla ricerca e sviluppo. Si comincia, come detto, con Aiken srl.

È invece nebbia fittissima sull’accordo con Dmack. Anche perché da oltre Manica arrivano notizie sconfortanti. Il primo tassello di questa nuova strategia sullo stabilimento - che poi doveva essere uno dei tre filoni di rilancio, assieme all’ingresso societario della Vipal brasiliana e alla ricerca di nuove commesse - si chiamava Dmack: l’azienda che produce radiali per auto da rally aveva annunciato a novembre l’intesa con Marangoni. Si parlava di investimenti milionari (circa otto) e posti di lavoro. Ma da allora non s’è più mosso nulla. In compenso qualche giorno fa è arrivata la notizia della messa in liquidazione della società commerciale del gruppo Dmack. Non è ancora chiaro come questo impatterà sul progetto di trasloco a Rovereto, ma ecco, non promette bene. Il timore è che Marangoni abbia perso un partner quasi certo in questo nuovo progetto di sharing-economy.

Di sicuro ne cerca altri: è di ieri la pubblicazione su pneusnews.it, sito vicino all’azienda, di un articolo in cui si evidenzia come la Marangoni ha riattivato l’impianto di produzione vettura, completamente automatizzato, in grado di produrre 250mila pneumatici vettura all’anno.

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