La città gemellata con tutto il mondo

di Nicola Guarnieri

Le città gemellate con Rovereto sono quattro ma a breve potrebbero aggiungersi il quinto e il sesto sigillo. Le trattative per ampliare la rosa della municipalità amiche, infatti, sono avviate e il capoluogo lagarino potrebbe arrivare tra poco tempo ai vertici mondiali della fratellanza istituzionale con borghi europei ma non solo. Perché nel mirino di palazzo Pretorio c’è anche il Nepal, un cameo che arricchirebbe l’immagine culturale dell’urbe.

A spingere sul gemellaggio è una roveretana che ha sposato un nepalese, Federica Riccadonna, che ha invitato una delegazione di Melmachi, sindaco in testa, a Rovereto. E l’incontro in piazza del Podestà con Francesco Valduga e la giunta è stato il seme piantato con la promessa di portare a termine questo abbraccio fraterno formale e certificato.


A dare il là all’iniziativa ha contribuito anche il progetto di sviluppare un turismo sostenibile nel Paese asiatico per sollevarlo dai danni del devastate terremoto del 2015. Con l’aiuto della Sat sono stati infatti rimessi in sesto i sentieri a ridosso della città asiatica. L’idea è stata di Rabindra Aryal, ex combattente maoista, e appunto di sua moglie Federica Riccadonna, roveretana con la passione per il viaggio. La coppia ha dato vita in Nepal alla «Garima voyage» che, in lingua locale, tratteggia il viaggio come mezzo per restituire dignità alla popolazione, rispettando valori e cultura del territorio.

Nell’incontro, con tanto di fascia, a palazzo Pretorio, insomma, si sono gettate le basi per il futuro gemellaggio. «Il sindaco Valduga - racconta Federica Riccadonna - ha chiesto a me e mio marito, che è nepalese e proprio di Melamchi, di esplorare l’opportunità di creazione di una collaborazione-amicizia e alla fine gemellaggio con la città da cui vengo: Rovereto, appunto».

Dopo aver issato la bandiera nepalese alla Campana dei Caduti lo scorso anno, dunque, il prossimo passaggio sarà come detto il gemellaggio. L’iter, portato avanti dal primo cittadino e dall’assessore Mario Bortot, è parallelo a quello con la città polacca Zabrze e, una volta ultimate le pratiche e sottoscritto il patto, porterà Rovereto a poter vantare ben sei «propaggini familiari» all’estero (4 in Europa, 1 in Sudamerica e 1 in Asia), un record.
Il «fidanzamento» con Zabrze, tra l’altro, è merito della festa patronale, Maria Ausiliatrice. E da due anni gli amici polacchi sono invitati assieme agli altri europei. Ma tra le città già «imparentate» (oltre a Kufstein, Forchheim e Dolnì Dobrouc) c’è anche la brasiliana Bento Goncalves.

I gemellaggi, d’altro canto, sono nati con lo scopo di approfondire gli interessi e gli aspetti comuni nei settori dell’economia, della cultura, del turismo, dello sport e della promozione della pace. Diventano così occasione continua di scambio di buone prassi e di interculturalità soprattutto nell’ambito scolastico oltre all’accrescimento del prestigio e della reputazione istituzionale della città di Rovereto.

Dopo le quattro perle già nel forziere sociale, è arrivata Zabrze che ha voluto impegnarsi nel realizzare un documentario sulla città della Quercia con un particolare sguardo sulla festa patronale di Maria Ausiliatrice, a fini promozionali e turistici, trasmesso sui canali nazionali della Polonia. E il prossimo passo sarà verso il tetto del mondo, in Nepal, con una collaborazione con Melmachi iniziata con il turismo sostenibile e con l’invito ufficiale ad una visita ai piedi dell’Everest della delegazione roveretana. Che un po’ alla volta si sta ispirando alla Campana dei Caduti, non a caso la piccola grande Onu che ospita, sull’apposito viale, ben 96 bandiere di altrettanti Paesi, alcuni nemmeno affiliati all’Onu.

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