Panizza supersegretario di Sgarbi al Mart per «mettere in pratica» le idee del presidente

di Matthias Pfaender

Il Mart di Sgarbi sta per ingranare la marcia. Fosse per lui, anzi, si starebbe già lavorando. «Ma le amministrazioni pubbliche, evidentemente anche da voi in Trentino, sono bizantine, ed io devo essere ancora formalmente “attivato”» argomenta l’onorevole, già ministro, critico d’arte, volto tv, già sindaco di diverse cittadine e membro - in carica o ex - di decine tra enti, istituti, fondazioni, commissioni. Di fatto questa settimana ha visto sotto la cupola di Botta l’ultima riunione del cda a guida di Ilaria Vescovi. In attesa della riunione del primo cda (oltre a Sgarbi Dalia Macii e Silvio Cattani) siamo in una sorta di vacatio. «Da quanto ho capito - chiosa - si andrà a dopo le elezioni europee. Quindi spero, il 27 maggio, di essere a Rovereto per iniziare».

L’attuale “interregno” però è tutt’altro che statico. Sgarbi sta tessendo un reticolato di programmazione sempre più fitto. Fin dalle prime ore dopo la nomina provinciale aveva parlato nell’ordine di: una mostra su Canova, una mostra su Caravaggio, l’introduzione dell’ingresso gratis alla permanente del museo («si devono pagare solo le mostre») un nuovo ristorante di livello al posto della caffetteria. Tutto confermato. Ma, e non potrebbe essere diverso visto il personaggio, tutto anche già superato.

«L’idea della mostra del Canova è piaciuta talmente tanto a Maraniello - dichiara Sgarbi - che nelle settimane in cui non si capiva come si sarebbe risolta la querelle sulla presunta mia “incompatibilità” (ci ha poi pensato l’Anac di Cantone a tagliare la testa al toro, legittimando la nomina della giunta Fugatti) mi ha confidato che la mostra l’avrebbe fatta lo stesso, anche senza di me presidente».

«La mostra su Caravaggio si farà, ma sarà di “Caravaggio e Pasolini” (un parallelismo caro a Sgarbi, che ne ha fatto elemento portante del suo spettacolo teatrale di successo “Caravaggio”, ndr). Dirò di più: sono in parola con Fugatti per una soluzione che ci permetterebbe di avere al Mart la più importante tela esistente di Caravaggio. È conservata al sud Italia - non posso dire altro - e il Trentino pagherebbe il restauro in cambio del prestito dell’opera». Ma quale opera? «Non posso dirlo».

Finito? Macché. Dal cilindro del mago Sgarbi esce un suo misterioso amico (nel senso che anche stavolta le domande del cronista sono rimaste senza risposta) filantropo miliardario che potrebbe finanziare nientemeno che l’acquisto di Palazzo Bossi Fedrigotti a Borgo Sacco (sul mercato a 1,7 milioni di euro) per farne una sorta di “sede distaccata” del Mart «perché gli spazi vanno ampliati».

Staremo a vedere. Di certo c’è solo che di carne al fuoco il nostro ne ha messa tanta. Così tanta che dalle parti di Piazza Dante si stanno interrogando se non sia il caso di affiancare, alla straripante inventiva visione di Sgarbi, anche un po’ di pragmatismo. E conoscenza del territorio. E pratica della macchina provinciale, soprattutto da quest’anno, visto che i finanziamenti per i musei saranno aggregati in un unico capitolo di bilancio e c’è da contenere l’appetito finanziario della corazzata Muse.

La scelta della giunta Fugatti è ricaduta su Franco Panizza. L’ex senatore, già assessore provinciale alla Cultura, oggi “semplice” funzionario provinciale. E, non a caso, buon amico di Sgarbi dai tempi dell’esperienza parlamentare. «Ma non sono stato io a chiedere di lui, sia chiaro - scandisce l’onorevole - Diciamo che non mi oppongo». La scelta in effetti sarebbe stata in prima battuta del direttore Maraniello, che l’avrebbe consegnata a Fugatti. Le verifiche di liceità amministrativo burocratica sarebbero già state espletate, e con successo. Per Panizza si prefigura un ruolo da «supersegretario» del presidente Sgarbi. Con un compito non da poco: tradurre in realtà le visioni di Sgarbi, coordinandole con le disponibilità di cassa e la programmazione di Maraniello. Perché Sgarbi, forse va ricordato, non è il direttore.


 

BISESTI: «MAI DISCUSSO IN GIUNTA»

«Di un possibile ruolo da affidare all’ex onorevole ed ex assessore Franco Panizza non si è mai parlato in giunta». Così, in una nota, l’assessore provinciale alla Cultura Mirko Bisesti commenta la notizia circa le manovre in corso sull’asse tra Rovereto e Piazza Dante per affiancare, al neo presidente Sgarbi, una sorta di «segretario» operativo nella figura dell’esponente del Patt.

«Mai in giunta abbiamo discusso di quest’ipotesi. Nemmeno nei miei frequenti confronti con il presidente Sgarbi abbiamo parlato di una simile ipotesi, che certamente non è all’ordine del giorno dei lavori dell’esecutivo provinciale» ribadisce Bisesti. «Sottolineo, inoltre, che le questioni legate all’organizzazione degli uffici provinciali e dei suoi enti pubblici strumentali, sono di esclusiva competenza della giunta. Lo stesso vale per l’assegnazione di incarichi dirigenziali o di “segretario particolare”».

Ma le manovre per portare Panizza al Mart, nonostante non siano state evidentemente comunicate all’assessore, neanche da Sgarbi, che le ha però ampiamente commentate all’Adige, sono un dato di fatto.

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