Il campo è impraticabile Al «Quercia» stop al calcio

Lo stadio Quercia non può più ospitare le partite di calcio della prima squadra: il terreno è impraticabile e rischia di falsare i risultati. «Quando i giocatori - spiega Carlo Schönsberg, presidente della Fc Rovereto - si trovano così in difficoltà, i valori sportivi si equivalgono e così la prestazione atletica viene vanificata. Più bravi e meno bravi si trovano allo stesso livello e questo non è giusto». Ecco perchè la prima partita del girone di ritorno, contro la Benacense a febbraio scorso, è stata l’ultima giocata nello Stadio Quercia. «Il Rovereto, che è a dieci punti dalla salvezza - riprende il presidente - deve salvarsi assolutamente e per questo abbiamo deciso di utilizzare il campo delle Fucine, in sintetico. E così faremo in attesa che la situazione del Quercia venga risolta una volta per tutte».

I tifosi del Rovereto sono molto contrariati dal fatto che non sia possibile tifare la propria squadra del cuore dalle tribune dello storico stadio. «Siamo sempre andati a tifare il Rovereto allo Stadio Quercia - dichiarano i sostenitori che fanno parte del Circolo pensionati e anziani Sportivi Rovereto - ma ora per le pessime condizioni del campo l’Fc Rovereto ha dovuto trasferirsi».

Spiega Schönsberg: «Quello che non funziona è il drenaggio del campo, l’acqua ristagna e ormai il terreno è impraticabile, la situazione è tragica. Il Comune, che è sempre stato molto disponibile ad aiutarci, ha provato a fare una sabbiatura per salvare il salvabile, ma la situazione non è migliorata. Ora confidiamo in un intervento definitivo, ed è per questo che sono stati avviati dei lavori per sondare il terreno e capire quali interventi porre in atto. È già stato contattato un agronomo di fama nazionale esperto in campi sportivi per poter risolvere una volta per tutte la situazione e speriamo di finire entro la fine dell’estate. Quest’anno ricorre il centenario del Rovereto Calcio e vogliamo festeggiarlo al Quercia».

Ed è proprio con i risultati dei carotaggi che verranno effettuati sul rettangolo da gioco che l’assessore allo sport del Comune di Rovereto, Mario Bortot, si presenterà in giunta appena possibile per chiedere se, grazie agli assestamenti di bilancio, si riescono a trovare tra i 150 ed i 200 mila euro per rifare il campo durante l’estate. «Abbiamo già uno studio della Fondazione Mach al riguardo - spiega l’assessore - ma è stato fatto un solo carotaggio per capire la situazione. Ora ne verranno fatti degli altri perché dobbiamo stabilire qual è esattamente la “malattia” del Quercia per poter intervenire».

Ma c’è un’altra strada da percorrere per rimettere a nuovo lo stadio della città, quello in cui gioca l’Fc Rovereto ma che ospita anche i grandi eventi come le amichevoli delle squadre di serie A o B e appuntamenti internazionali come il Palio della Quercia. «L’altra soluzione - continua Bortot - è il coinvolgimento dei privati: la legge nazionale sullo sport prevede il concorso di privati anche nelle iniziative di natura pubblica. In questi casi possono scaricare fino al 65% della spesa e noi cerchiamo qualcuno per avviare un’importante partnership come questa. Sarebbe un segnale forte anche per dire che “insieme si può”: pubblico e privato possono lavorare insieme per un bene comune qual è questo spazio».

Quello dell’assessore allo sport diventa quindi un appello, anche in vista del centenario delle zebrette che verrà celebrato a settembre con tre giorni che riporteranno al Quercia tutti gli ex giocatori. «Ritengo legittime le segnalazioni di chi si lamenta delle condizioni del campo perché la società del calcio Rovereto ha ormai i numeri per aspirare a diventare un riferimento per la città. E sarebbe un peccato, se non trovassimo le risorse o un privato disposto ad investire, dover fare un intervento temporaneo. Anche perché all’inizio dell’estate inizieranno i lavori per la nuova pista di atletica, quello sarebbe il momento ideale per intervenire anche sul campo».

«Un altro problema - riprende Schönsberg - riguarda la cura del verde che al momento lascia a desiderare. Il problema tuttavia adesso è a monte: certo, una volta sistemato il campo, ci teniamo che sia garantita anche la sua corretta e puntuale manutenzione».

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