Il roveretano Riccardo Corradini primo studente Erasmus a Gaza

L’Erasmus a Gaza, primo studente occidentale al mondo a riuscirci. Se poi si considera che il confine della Striscia è praticamente invalicabile, eccezion fatta per i diplomatici e i servizi umanitari, quest’esperienza che riguarda un ragazzo roveretano ha davvero dell’incredibile.

Sesto anno di medicina all’Università di Siena, Riccardo Corradini, 25 anni, ha scelto l’enclave palestinese governata da Hamas per perfezionare e migliorare le sue conoscenze studiando all’Università Islamica del luogo. Unico studente straniero presente a Gaza al momento, Corradini è giunto da pochi giorni nella Striscia, dove resterà quattro mesi grazie ad un progetto di scambio accademico tra università italiana e palestinese e al coordinamento dell’ong italiana «Acs», Associazione di cooperazione e solidarietà.

«Il primo motivo della mia scelta - ha raccontato all’Ansa Corradini - è la volontà di specializzarmi in chirurgia d’urgenza e constatare con i miei occhi le differenze tra le linee guida italiane nel settore e quelle applicate qui. La situazione a Gaza è abbastanza anomala rispetto all’Italia: qui sfortunatamente la casistica è drammatica e molto più alta. A maggior ragione è quindi importante confrontarsi su questo punto a livello accademico».

Il secondo motivo, ha spiegato, è la sua «ferma convinzione» che per riuscire «a superare i conflitti è necessario intraprendere un percorso di conoscenza e scambio culturale fra le parti. Tutte le parti in causa dovrebbero approcciarsi con un’idea pacifica di risoluzione del conflitto».

«Il fatto che l’Università di Siena abbia intrapreso l’Erasmus con Palestina e Israele può essere una chance di soluzione del conflitto».
Corradini si è detto convinto che «qualunque scelta si intraprenda, questa non influisca solo sulla persona ma anche sulla realtà che la circonda. Pensare di essere un tassello di questa modalità pacifica, attraverso un approccio accademico e grazie alla Cooperazione internazionale, è importante».

Ad una domanda su Vittorio Arrigoni, l’attivista e reporter italiano ucciso a Gaza da un gruppo salafita nel 2011, Corradini risponde di non averlo mai incontrato, «ma conosco la sua storia». «Che a Gaza sia al potere Hamas - dice ancora il giovane studente italiano - non influisce certo sul mio Erasmus e sulla mia volontà pacifica di risolvere il conflitto».

Riccardo è figlio dell’ex assessore Corrado Corradini. Che, ovviamente, è oltremodo orgoglioso del risultato del ragazzo. «Assolutamente sì. È il primo studente occidentale al mondo che viene inserito all’interno dell’Islamic University of Gaza. E questo stage è stato possibile grazie all’Università di Siena che ha sottoscritto un accordo di scambio con Gaza, primo ateneo in assoluto, inviando studenti di medicina nella Striscia. Il primo partito col tirocinio è stato proprio Riccardo».

Come è stato l’approccio? «Bellissimo. L’Università islamica ha pubblicato su Facebook il video del suo arrivo, quando Riccardo è stato ricevuto da tutte le autorità. Per me, che sono uno papà pacifista, tutto questo è davvero straordinario perché conferma che non si devono costruire muri ma ponti, che non servono i conflitti ma lo scambio culturale, che non va bene la diffidenza ma si deve favorire l’incontro. Quest’esperienza, tra l’altro, avviene in un momento particolare dove gli islamici sono purtroppo considerati nostri nemici. È un segnale davvero importante». E ad abbattere, metaforicamente, un muro che resiste da anni è emblematico che sia un giovane di Rovereto, la città della pace.

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