Tagliati 20 milioni al progetto Manifattura: niente scuole

La variazione di bilancio 2019-2021 della Provincia, eliminando 20 milioni di euro dal progetto «Polo della Meccatronica» (4,57 milioni per il 2020, 15,11 per il 2021) di via Zeni, investe direttamente lo sviluppo urbanistico di Rovereto. Le risorse tagliate sono infatti quelle che avrebbero finanziato la costruzione dei due nuovi plessi scolastici dell’Iti Marconi e del Cfp Veronesi, che il masterplan generale della meccatronica vorrebbe in trasferimento rispettivamente da Sant’Ilario e piazzale Orsi.

Di per sé, il taglio delle risorse era cosa nota da quasi un mese (vedi l’Adige del 10 gennaio scorso ), da quando le bozze della proposta di legge erano state distribuite ai consiglieri provinciali. La novità è un’altra. Fino all’altro giorno dall’amministrazione provinciale erano arrivate dichiarazioni orientate a smorzare perplessità e proteste generate dalla scelta di andare a toccare proprio il principale progetto di politica industriale per la città della Quercia (ma anche del Trentino).

Il taglio dei 20 milioni era stato quindi liquidato come «aggiustamento tecnico di bilancio», e si rassicurava che le risorse sarebbero riapparse nell’assestamento di bilancio della primavera. Ma nell’ambito della discussione in Consiglio provinciale è emersa la «vera» natura di tutto: la giunta Fugatti non ritiene il trasferimento di Marconi e Cfp qualcosa di assodato e certo. E questo ha implicazioni rilevantissime su tante partite importanti per la città, soprattutto di carattere urbanistico e viabilistico.

«Non siamo contrari alla formazione unita al mondo della ricerca - ha dichiarato l’assessore Achille Spinelli in Consiglio - ma non crediamo che sia richiesta la vicinanza fisica. Su questo fronte stiamo giudicando con la giunta di Rovereto». In altre parole: Fugatti e assessori stanno valutando se proseguire con il progetto di trasferire Marconi e Cfp.

Ma il progetto di un polo di ricerca e formazione in via Zeni, senza 1.500 studenti degli istituti superiori, di fatto sarebbe svuotato. A cascata, la questione apre fronti urbanistici importanti: che fare allora nell’area centrale del polo, quella individuata per ospitare le nuove scuole? E che fare con il tanto annunciato - e oggetto del protocollo di intesa tra Comune e Provincia firmato a gennaio del 2016 - progetto per il sottopassaggio di piazzale Orsi? È ancora lecito pensare di impegnare dieci milioni di euro senza la massa di studenti per i quali il sottopassaggio era anche stato pensato?

«Sono preoccupato, e credo che a questo punto debba esserlo anche la città di Rovereto e la sua amministrazione, per le confuse ragioni con le quali la giunta provinciale ha bocciato l’emendamento e l’ordine del giorno con i quali cercavo di ripristinare sul bilancio gli oltre 20 milioni tagliati per la realizzazione del nuovo polo scolastico dell’Iti Marconi e del Cfp Veronesi alla meccatronica». Così il consigliere Pd Alessandro Olivi.

Più duro il 5 Stelle Filippo Degasperi: «Per la giunta provinciale, Rovereto passa da Polo della meccatronica a Polo dello sterco», alludendo al via libera (contro il parere del Comune) al grande impianto di trattamento dei fanghi da depuratori della Ladurner al Navicello.

LA RISPOSTA. Questa mattina, ne ha parlato durante la riunione di giunta provinciale a Castello Tesino anche l’assessore «tecnico» Achille Spinelli. «Abbiamo attivato un rapporto con il Comune di Rovereto e vogliamo capire se le esigenze del territorio sono mutate rispetto al passato, perchè noi non vogliamo imporre nulla e nemmeno accettare a piè di lista programmi introdotti da precedenti amministratori. Cerchiamo di mettere tutto assieme per il bene di giovani e imprese» ha detto l’assessore allo sviluppo economico della Provincia.

Parlando dei 20 milioni di euro previsti per il polo tecnologico della Meccatronica a Rovereto, spostati temporaneamente per tamponare i danni lasciati dal maltempo di fine ottobre, Spinelli ha aggiunto che la «cifra potrebbe essere di venti, ma anche di più o meno, dipende da decisioni e da confronto con portatori di interesse». Le risorse comunque rimarranno, su Rovereto e non saranno spostate su altre zone, ha assicurato il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti.

L’obiettivo, è stato detto, è quello di« valutare le richieste del territorio e di tutte le sue componenti, puntando molto sulla formazione dei giovani a contatto con il mondo imprenditoriale».

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