Asse sport - cultura, ricordando Giovanni Caliò

Con la firma tra il presidente dell’Accademia Roveretana degli Agiati, Stefano Ferrari, e la giovane presidente dell’associazione Giovanni Caliò Amico Mio, Elisa Ipsaro Palesi Caliò, ieri si è dato il via ufficiale al Progetto Storia Urbana, un percorso pluriennale di ricerca dedicato all’evoluzione urbana di Rovereto attraverso i secoli, dal Medioevo fino all’età moderna. Da una parte l’istituzione culturale per antonomasia della città, da oltre due secoli casa di studiosi e letterati. Dall’altra un’associazione di amici, nata per mantenere vivo il ricordo di Giovanni Caliò, archivista della biblioteca civica di Rovereto scomparso nel 2011, attraverso varie iniziative, tra cui un partecipato torneo estivo di calcetto. 
Due mondi, quello della ricerca storica e del pallone, che d’ora in avanti s’incontreranno in un ambizioso progetto volto alla conoscenza e alla valorizzazione dei fondi archivistici d’interesse locale. Progetto che come ha confermato Stefano Ferrari, presidente degli Agiati, permetterà di portare avanti un importante lavoro di indagine e divulgazione delle fonti della storia della città di Rovereto. Un patrimonio, per molti aspetti ancora inesplorato, che nei prossimi cinque anni - ma nulla vieta di proseguire anche oltre - subirà una sorta di «ricognizione a tappeto» al fine di renderlo più agevole e fruibile a tutti. Si partirà con lo studio degli archivi cittadini, in primo luogo quelli comunali e della biblioteca civica, per poi allargarsi verso fondi archivistici provinciali, regionali ed extraregionali, al fine di individuare tutti i documenti di ogni genere e cronologia potenzialmente utili al progetto. 
«Durante alcuni nostri lavori - ha fatto notare il segretario accademico degli Agiati Carlo Andrea Postinger - è emersa la difficoltà nel reperire fonti e documenti storici. Partiremo dai libri d’estimo e dalla carte catastali, ma l’obiettivo è quello di avventurarci presto nell’esplorazione di repertori più ampi che ci aiutino a raccontare nuove e avvincenti pagine di storia cittadina». Un lavoro immenso, ha ribadito il direttivo dell’Accademia roveretana, che impegnerà una squadra di giovani ricercatori locali, sostenuti anche grazie al contributo di 15mila euro che l’associazione «Giovanni Caliò amico mio» ha stanziato per dare il via e forza al progetto. «Attraverso questa collaborazione - ha affermato la presidente Elisa Ipsaro Palesi, visibilmente emozionata - è come se Giovanni continuasse a vivere». «Siamo il primo e penso unico torneo di calcetto che può vantare una collaborazione con un’istituzione culturale di assoluto spessore come l’Accademia degli Agiati», sorride il vicepresidente Fabio Bertolissi. L’Accademia poi, si legge nella convenzione, s’impegnerà a relazionare annualmente quanto fatto in un momento di restituzione alla cittadinanza. E l’ideale, propongono gli amici di Giovanni, sarebbe far convogliare le due prospettive, quella scientifica e quella sportiva, in un unico evento, magari proprio in occasione del torneo di calcio che si tiene a luglio sul sintetico della Sacra Famiglia: un modo questo per far incrociare e onorare le sue due, indimenticabili, anime.

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