"Cosa videro quegli occhi" in un libro

Da qualche giorno la mostra «Cosa videro quegli occhi! Uomini e donne in guerra. 1913-1920», in corso all’ex Manifattura Tabacchi di Borgo Sacco, ha il suo catalogo (o, meglio, il primo dei due volumi che le si affiancano a completarla): un’opera realizzata dal Laboratorio di storia di Rovereto e promossa dalla presidenza del consiglio provinciale.
Il volume, che conta più di seicento pagine, si mostra come «una straordinaria autobiografia sommersa, disordinata e frammentaria», che il Laboratorio ha pazientemente riordinato e ricomposto, fatta di immagini, scritture, storie e storia.
«La mostra e il libro - si legge nell’introduzione - portano in scena le prove della scomparsa e le tracce degli scomparsi, soldati e prigionieri e militarizzati, così com’è stato in precedenza per i profughi. Ognuno dei due mezzi ha qualcosa in più rispetto all’altro: la mostra ha il cinema e gli oggetti, quel suo aspetto terrigno e la forza dell’allestimento; il libro, la vastità della fotografia e della scrittura, e la certezza della permanenza nelle case e nel tempo. Ma entrambi convergono in una superiore unità narrativa», nella quale si condensa la storia dei trentini e del Trentino nella prima guerra mondiale in tutta la sua complessità e tragicità.
Presentato a Trento il 25 ottobre scorso, «Cosa videro quegli occhi!» sarà presentato a Rovereto domani (ore 17.30 nella sala conferenze del Mart in corso Bettini) dallo storico Quinto Antonelli e dalla scrittrice e giornalista Isabella Bossi Fedrigotti, che saranno affiancati da un trio composto da Marisa Cobbe (voce), Silvano Brun (chitarra), Andrea Robol (fisarmonica).
«Cosa videro quegli occhi! Uomini e donne in guerra. 1913-1920», la mostra più significativa dedicata alla Grande Guerra e al centenario della sua fine, è visitabile negli spazi messi a disposizione all’ex Manifattura Tabacchi fino a novembre.

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