Museo della Guerra, ecco il direttore

Originario di Molveno, residente a Trento, attualmente ricercatore all’università di Trento con una tesi sui profughi trentini durante la prima guerra mondiale; già ricercatore universitario in ambito storico in Germania e collaboratore del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto (Tv), per il quale ha elaborato percorsi didattici e di approfondimento alla visita. Soprattutto, giovanissimo. Appena 33 anni compiuti. Francesco Frizzera sarà il nuovo provveditore del Museo della Guerra di Rovereto. Il suo primo atto sarà, domani, di prendere parte all’assemblea dei soci, chiamati a votare il bilancio del 2018.
Frizzera entrerà nel pieno dei suoi poteri con l’anno prossimo, appena l’attuale, storico direttore Camillo Zadra avrà definitivamente lasciato il posto di comando occupato per oltre 20 anni. Anni nei quali il museo simbolo di Rovereto (ruolo diviso a metà con il Mart) è costantemente cresciuto, consolidando il ruolo di rilevanza internazionale come uno dei più ricchi e completi musei della guerra.


«È per me un’enorme sfida, che dal punto di vista della formazione scientifica mi sento pronto ad affrontare - commenta Frizzera, al momento impegnato nelle pratiche burocratiche per il passaggio dall’università al Castello di Rovereto -. Devo far fronte ad un’eredità molto importante, e certamente non mi approccio a questo compito con l’idea di “rivoluzionare tutto”. Chi negli ultimi venti anni ha ricoperto questo ruolo ha di fatto plasmato l’intero museo, lasciando oggi una struttura solida, competente e ben avviata». Da un certo punto di vista quello di Frizzera a Rovereto sarà una sorta di «ritorno al passato», visto che nelle sale e negli archivi del museo ci ha già passato diverso tempo. «Quando ero studente universitario (in storia contemporanea, ndr ) - ricorda - ho trascorso molte ore al museo per le mie ricerche».


La nomina di Frizzera è stata decisa nel corso dell’ultima riunione del cda, svoltasi la settimana scorsa. La scelta di Frizzera era però solo il secondo punto all’ordine del giorno della seduta del consiglio di amministrazione. Il primo era la presa d’atto della rinuncia al posto di provveditore del primo classificato nel processo di selezione effettuato prima dalla società di «cacciatori di teste» altoatesina «Look4U» e successivamente da una commissione interna allo stesso cda. Primo «classificato» era risultato Davide Dossi, altro giovane trentino (roveretano, classe 1980, attualmente assistente curatore presso lo «Hessisches Landesmuseum», museo multidisciplinare di Darmstadt in Germania). Dossi ha rifiutato l’assegnazione della posizione in polemica, spiegano fonti interne al cda, per la fuoriuscita del suo nome sulla stampa (l’Adige del 18 ottobre 2018). Una lamentata e presunta «violazione della privacy» che ha lasciato perplesso più di un consigliere dell’organo di governo del museo. La nomina di Dossi era stata peraltro accompagnata da una polemica interna al cda, tanto che il voto di nomina era passato solo a maggioranza, con un voto contrario e due astensioni «di peso», quelle del rappresentante dell’Apt, il presidente Giulio Prosser e del Comune di Rovereto, l’assessore Maurizio Tomazzoni.


Preso atto dunque della rinuncia di Dossi, ci si è rivolti a Frizzera, che era risultato secondo classificato. 

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