Rovereto e Vallagarina: emergenza zanzara tigre

di Matthias Pfaender

Rovereto e la Vallagarina stanno affrontando un forte aumento della presenza della zanzara tigre. In centro città come in periferia, nei parchi urbani o nelle aree agricole di valle, il fastidioso insetto è praticamente raddoppiato tra l'ultima settimana di luglio e la prima di agosto. Il dodicesimo turno di monitoraggio dell'infestazione di Aedes albopictus da parte degli esperti del Museo Civico di Rovereto ha certificato un «deciso incremento» nel numero medio di uova nelle ovitrappole, passato da circa 60 a quasi 100. «Potrebbe anche trattarsi del picco stagionale, raggiunto con una settimana di anticipo rispetto al 2017» commentano i tecnici.
In un quadro generale di forte distribuzione generale, ci sono aree particolarmente critiche. «Numerose le stazioni - si legge nel rapporto - con un numero di uova particolarmente elevato, prossimo o superiore alle 300. Da segnalare la stazione numero 424 posta nel Comune di Mori con 560 uova». Nell'elenco dei «punti caldi», caratterizzati da un tasso di presenza di uova molto elevato, anche Mori (campi da tennis 344 uova, via della Lasta 303 uova, bocciodromo 338 uova, strada pedonale per Ravazzone 560 uova), Rovereto (area Baldresca 297 uova, giardini di via Pederzini 311 uova, piazzale San Giorgio 312 uova) e Villa Lagarina (via Donizetti 311 uova). 
«In questi casi il monitoraggio - si legge ancora nel report del Museo Civico - indica situazioni di disagio per la cittadinanza che possono essere sicuramente mitigate facendo ricorso a un trattamento adulticida nell'area, come nel Comune di Rovereto. È importante sottolineare che se non si trova la causa o le cause all'origine del problema il beneficio percepito sarà del tutto transitorio».
Su questo fronte il Comune di Rovereto, punto di riferimento per tutto il Trentino nel campo della lotta alla zanzara tigre, è già attivo da prima dell'estate. Il 5 giugno scorso l'amministrazione ha affidato alla ditta «D.D. Ecoservice» di via Tolomei il compito di rispondere con disinfestazioni urgenti alle segnalazioni da parte del Comune. «Alcuni punti critici, come il parco di via Pederzini, sono già stati trattati - spiega l'assessore all'Ambiente Carlo Plotegher - e gli interventi puntuali proseguiranno nel corso di questa settimana e della prossima ed anche oltre, fin tanto che ce ne sarà necessità. L'azione dell'amministrazione è orientata sulla base congiunta della presenza della zanzara tigre e della "pericolosità" per la cittadinanza dell'area da trattare. Insomma, un sito in zona industriale particolarmente colpito dalla presenza dell'insetto sarà disinfestato dopo un parco pubblico che pure magari conta in termini assoluti meno zanzare». 
Rovereto, come detto, è da sempre in prima fila nella lotta alla zanzara tigre. Questo anche perché è stato proprio nella città della Quercia che a metà degli anni 90 si è scoperto il primo focolaio di Aedes albopictus «in un grande stabilimento - spiegano dal Museo Civico - di pneumatici ricoperti della zona industriale (Marangoni pneumatici, ndr )». Il monitoraggio è iniziato nel giugno del 1997. Le ovitrappole sono contenitori in grado di attrarre le zanzare e indurle a deporre le uova al loro interno. Con il passare degli anni con l'aggravarsi dell'infestazione è stata ampliata l'area di controllo, che nel 2011 si è estesa anche ad Ala, Isera, Mori, Nogaredo, Pomarolo, Villa Lagarina. Nel 2013 aderisce anche il Comune di Besenello, nel 2016 Calliano, Volano e Aldeno.


LA PREVENZIONE

La zanzara tigre a Rovereto non scomparirà mai. Gli esperti su questo sono concordi: la guerra contro il fastidiosissimo insetto non può essere vinta. Però è possibile, tramite costanti accorgimenti e disposizioni, limitarne la diffusione. Ma occorre la partecipazione attiva dei cittadini, visto che i focolai di Aedes albopictus non fanno differenze tra giardini privati o parchi pubblici. Da qui l'ordinanza comunale che, dal primo giugno scorso e fino al prossimo 31 ottobre, dispone una serie di comportamenti virtuosi che i privati cittadini devono fare propri pena, oltre che la presenza delle zanzare, multe da 25 a 500 euro. 
Nello specifico si ordina di «evitare qualsiasi tipo di ristagno d'acqua nelle piscine, nelle vasche, in depositi di qualsiasi tipo favorendo in tal modo la formazione di focolai di infestazione; non abbandonare oggetti e/o contenitori di qualsiasi tipologia, dimensione e natura, ivi compresi copertoni, bottiglie, sottovasi di piante e simili, anche collocati nei cortili, nei giardini di pertinenza condominiale, nei terrazzi e all'interno delle abitazioni e delle proprietà private, ove possa raccogliersi l'acqua piovana e mantenersi in forma stagnante; svuotare sempre i contenitori di uso comune come sottovasi di piante, piccoli abbeveratoi per animali domestici, annaffiatoi, ecc. procedendo, giornalmente, alla loro pulizia mediante lavaggio o capovolgimento; di procedere ove si tratti di oggetti non abbandonati, bensì sotto controllo della proprietà privata, alla loro accurata pulizia e alla chiusura ermetica con coperchi o con teli plastici evitando in quest'ultimo caso la formazione di avvallamenti nei quali si possa raccogliere l'acqua; di provvedere entro due giorni, allo svuotamento di tutti i contenitori quando, a seguito di pioggia, negli stessi si sia creata una raccolta di acqua stagnante; di introdurre nelle piccole fontane ornamentali di giardino pesci larvivori (come ad esempio i pesci rossi) o provvedere a disinfestazioni periodiche dei focolai larvali; di provvedere a ispezionare, pulire e trattare periodicamente le caditoie interne ai tombini per la raccolta dell'acqua piovana, presenti in giardini e cortili».
Ai proprietari o locatari di orti e appezzamenti di terreno si ordina di «privilegiare l'annaffiatura diretta tramite pompa o con contenitori da riempire di volta in volta e da svuotare completamente dopo l'uso; di non abbandonare oggetti di qualsiasi natura ove possa raccogliersi l'acqua piovana; di coprire in modo adeguato eventuali contenitori di acqua inamovibili, quali ad esempio vasche di cemento o cisterne con reti in plastica a maglie fitte o zanzariere provvedendo ad effettuare i necessari trattamenti disinfestanti».
«La responsabilità per eventuali inadempienze, che saranno sanzionate, verrà fatta ricadere anche su coloro che risulteranno avere titolo per disporre legittimamente del sito o dei siti dove tali inadempienze avranno luogo. Il rispetto delle regole verrà esercitato tramite sopralluoghi e, nel caso in cui i trattamenti siano dovuti, con il riscontro dei documenti di acquisto dei prodotti per la disinfestazione da parte dei soggetti pubblici e privati interessati dalla presente ordinanza o degli attestati di avvenuta disinfestazione rilasciati da imprese specializzate». 

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