Il Comune di Rovereto abbandona il Consorzio

Dopo la gloria del passato il consorzio Rovereto In Centro sta lentamente scomparendo. Negli ultimi tempi ha perso associati, ha mandato a casa la direttrice ed ora si vede abbandonare anche dal Comune. Che dal 2006 era socio sovventore ma che è rimasto schiacciato dalla sentenza con cui il Tar ha accolto il ricorso dell’Antitrust sul Natale dei Popoli.
Quella mazzata legale, caldeggiata da Agostino Carollo che contestava l’affidamento al consorzio dell’organizzazione dell’evento invernale, ha rimescolato le carte in tavola. Per evitare di trovarsi tirato per i capelli dentro un ginepraio giuridico-amministrativo che cancellerebbe di colpo la festa più amata dell’anno, il Comune ha deciso di dire addio a Rovereto In Centro. E non si tratta di risparmiare i 500 euro di quota annuale ma proprio di respingere sul nascere attacchi a colpi di carte bollate da parte di chicchessia.
«La quota associativa, peraltro simbolica, - precisano a palazzo Pretorio - era intesa come atto di sostegno alla costituzione del consorzio. Il Comune aveva aderito nel dicembre 2006 condividendo gli scopi e le finalità indicate nell’atto costitutivo e nello statuto del consorzio coerente con la volontà dell’amministrazione di promuovere e sostenere le azioni mirate allo sviluppo del centro storico e alla qualificazione della rete commerciale. Si tratta dell’ulteriore effetto della sentenza del Tar di Trento pronunciatosi sul ricorso proposto dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato circa il contributo per il “Natale dei Popoli 2017” nonché del regolamento comunale per la concessione di contributi, sussidi e benefici economici ed enti, associazioni e privati. In considerazione del contenuto della sentenza, al fine di scongiurare ogni possibile e futura censura o rilievo di incompatibilità o conflitto d’interessi, in caso di attribuzione di finanziamenti a Rovereto In Centro, si è ritenuto opportuno recedere dalla qualifica di socio sovventore pur manifestando particolare attenzione e condivisione degli obiettivi statutari nonché della funzione attribuita dalla disciplina provinciale al consorzio quale gestore del luogo storico del commercio».

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