Marangoni, i sindacati: «Protocollo disatteso»

Si è tenuto ieri in Marangoni il sesto incontro tra sindacati ed azienda - presente l’amministratore delegato Dino Maggioni - relativo alla trattativa per il rinnovo dell’integrativo aziendale ed alla revisione degli accordi del 2013. «Alla luce della situazione contingente, - fanno sapere oggi dalla Cgil - si è reso necessario modificare l’ordine del giorno della riunione e, come da richiesta della delegazione sindacale inviata il 28 maggio scorso, si è data priorità all’approfondimento della situazione economica, finanziaria nonché le prospettive produttive ed occupazionali dell’azienda. A tale riguardo Maggioni ha precisato che la situazione di mercato, oltre a essere fortemente instabile quanto non omogenea, registra ancora un deficit di volumi; in tale contesto l’impegno del management è orientato al mantenimento ed al recupero di fette mercato e, ai fini dell’autofinanziamento, ad aumentare la marginalità. Gli effetti della crisi non sono stati ancora metabolizzati ma, secondo la direzione, la prospettiva di medio periodo, grazie anche agli effetti sul mercato delle norme europee sull’“antidumping cinese” da ratificare entro novembre prossimo, lascia intravedere qualche timido segnale di inversione della crisi. Al tempo stesso l’azienda sottolinea gli importanti risultati ottenuti in termini di qualità». 
«La delegazione sindacale rispetto a un contesto così incerto - aggiunge Mario Cerutti della Filctem Cgil - ha ribadito le proprie preoccupazioni sul futuro, sottolineando in particolare i rischi che gravano, anche in questo caso, sulle spalle dei lavoratori. Infine, si è ritenuto opportuno ricordare il contenuto del “protocollo” sindacale del 2016 (sottoscritto da azienda, sindacati e Provincia): purtroppo gli impegni in esso contenuti sono rimasti lettera morta. Per quanto riguarda poi il fronte della Provincia si continua a registrare il silenzio assoluto, probabilmente l’imminente appuntamento elettorale di ottobre ha preso il sopravvento».

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