Gli esami di Stato preparati al museo

di Nicola Guarnieri

Per alcuni i musei rappresentano solo una polverosa raccolta del passato, tempi archiviati da visitare nei giorni di pioggia e nulla più. Per la maggior della gente, per fortuna, sono invece meta di visita che alimenta il Pil locale alla voce turismo. Tant'è che, proprio grazie a questi siti della memoria, incassano albergatori, baristi, ristoratori ma pure negozianti. Ma la cultura, e pure la collezione di ricordi che hanno costruito il mondo, può essere un ottimo veicolo di formazione e ripasso; in altre parole può interagire con la scuola evitando di disperdere un patrimonio collettivo di usi e costumi ma anche aiutare gli studenti a formarsi e affrontare gli esami di Stato. È questa la strada che ha imboccato il Museo storico della guerra al Castello, scrigno della nostra vita che fu e miglior custode europeo dei due conflitti che hanno davvero sconvolto il pianeta: la Grande Guerra, di cui quest'anno si celebra il centenario dall'armistizio, e la Seconda guerra mondiale che ha devastato il globo. 

Orbene, il presidente Alberto Miorandi e il direttore Camillo Zadra hanno deciso di dare una mano ai diplomandi degli istituti medi e superiori della città fornendo lezioni di storia praticamente dal vivo. Perché i libri sono indispensabili ma rimangono parole scritte su carta mentre osservare e toccare i cimeli riporta la realtà nella sua vera dimensione. Per questo, soprattutto in previsione degli esami di maturità, al Castello saranno ospitati i ragazzi delle superiori che impareranno la storia dando nome e cognome a persone, luoghi, documenti. 

La proposta è assolutamente originale e, non a caso, è stata sposata con piacere dai dirigenti degli istituti roveretani. Da domani a metà giugno ecco quindi l'iniziativa «Il museo ti accompagna all'esame», un ciclo di appuntamenti organizzati dalla sezione didattica del Museo storico italiano della guerra per aiutare e sostenere i ragazzi che si stanno preparando agli esami di fine anno scolastico nel ripassare il programma di storia. Gli esperti accompagneranno gli studenti nelle sale del Castello osservando insieme documenti e oggetti e ripercorrendo le principali vicende storiche tra Risorgimento, Prima e Seconda guerra mondiale.  

Non solo contemporaneità, però, perché gli insegnanti a prestito spiegheranno anche l'Ottocento e, attenzione, sfruttando pure la lingua inglese. Un'occasione, dunque, per guardare al passato con un occhio diverso, ripassare alcune tappe fondamentali del programma di storia confrontandosi con altri studenti per affrontare l'esame con serenità.
Gli appuntamenti riservati a chi deve prepararsi agli esami sono quattro e coinvolgono i ragazzi della terza media e quelli della quinta superiore. 
L'abbraccio museo-scuola, comunque, non si «limita» alla preparazione agli esami ma ha pure un contesto, diciamo così, professionalizzante. Sono diversi infatti, ogni anno, i progetti di alternanza scuola-lavoro con lo scopo di avvicinare i giovani all'attività lavorativa che caratterizzerà il loro futuro, sperimentando attività formative e sviluppando nuove competenze. Nel solo centenario della Grande Guerra, per esempio, sedici studenti del liceo Rosmini hanno partecipato ad un percorso dedicato alla fotografia nella Prima guerra mondiale che li ha portati a fare un'esperienza nell'archivio fotografico del museo, ad approfondire alcuni aspetti dell'uso delle immagini nel corso del conflitto bellico e, infine, a tenere una lezione per i «colleghi» delle medie Negrelli. I ragazzi si sono calati quindi nel ruolo di docenti, osservando la realtà scolastica da un punto di vista inedito e diventando, per qualche ora, responsabili dell'apprendimento degli alunni che hanno assistito alla loro lezione.

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