In attesa di funerale da 40 giorni La triste vicenda di Terzilio Marzi

Terzilio Marzi , noto a tutti in paese, la sua Calliano, come «Terzo», è morto il 4 aprile scorso. Aveva 88 anni. La malattia l’ha portato via. Ad oggi, dopo quaranta giorni, la salma si trova ancora nella camera mortuaria dell’ospedale di Rovereto. Uno stallo dovuto a «problemi familiari», fanno sapere dal Comune di Rovereto, che si ritrova suo malgrado coinvolto, essendo il decesso avvenuto al Santa Maria del Carmine, nella gestione della triste vicenda che a tratti sfiora il grottesco e che finora ha gettato nello sconcerto la comunità di Calliano, dove Terzo era conosciuto e benvoluto.

Terzilio Marzi era una delle figure storiche di Calliano. Pur non essendo nativo del Trentino. Era salito in Vallagarina molti anni fa e da molti anni era in pensione. Viveva solo, dopo la morte della compagna una decina di anni fa. «Terzo era noto a tutti in paese - commenta il sindaco Lorenzo Conci - ed era anche seguito dai servizi sociali».

«Il signor Marzi - spiega la vicesindaco Elvira Zuin - era beneficiario del servizio di assistenza ausiliaria per anziani e disabili attivato dal Comune, in collaborazione con Besenello, nell’ambito dell’Azione 19. Una persona del paese, assunta tramite una cooperativa sociale, lo aiutava nel quotidiano. Dal fare la spesa all’accompagnarlo in ospedale per controlli e terapie, purtroppo sempre più spesso negli ultimi mesi. Ma lo accompagnava anche in giro per il paese o al bar. Insomma, lo aiutava a mantenere una vita sociale, nonostante gli impedimenti fisici. Un servizio che integra l’assistenza sociale “maggiore” gestita dalla Comunità di Valle e che è stato finora molto apprezzato dalle persone. Era stato lo stesso signor Marzi in prima persona a dirsi interessato al servizio quando, nel 2016, è stato attivato».

«Terzo non aveva una famiglia che lo seguisse. - sottolinea Zuin - Anche quando si sentiva male e doveva essere ricoverato in ospedale, e gli domandavamo chi dovessimo avvertire tra i suoi parenti, lui ci diceva di lasciar perdere». Ma nei suoi ultimi anni Terzo non è mai stato davvero solo. La comunità di Calliano ha ancora la capacità, sempre più rara, di farsi collettivamente carico dei suoi componenti più fragili. È ancora la vicesindaca a parlare: «In paese c’era una sorta di gara di solidarietà. La Famiglia cooperativa gli portava a casa la spesa, la farmacia gli controllava le medicine, sia che se ne rifornisse sia che le assumesse. I vicini del condominio al mattino controllavano che aprisse gli scuri di casa e c’era sempre chi poteva accompagnarlo alle visite mediche. Al bar “Matita”, se non lo vedevano per tre giorni in fila, mi davano un colpo di telefono: “Guarda che c’è Terzo che non viene...».

Ma alla fine le condizioni di Terzo si sono aggravate. Talmente tanto che neanche il doppio aiuto della comunità e della persona ingaggiata dal Comune era più sufficiente. «Così abbiamo avviato le pratiche - ricorda Zuin - per dare a Terzo un amministratore di sostegno. In accordo con i servizi sociali abbiamo trovato una persona del paese che si era detta disponibile. Il tribunale aveva dato l’ok. Si era fissata anche la data del giuramento. Ma Terzo purtroppo è morto proprio il giorno prima».

Terzo muore il 4 aprile. E per la prima volta entrano nella vicenda dei parenti dall’Umbria (era originario di Foligno). «Negli ultimi tempi, di fronte all’aggravarsi delle sue condizioni, ha indicato dei familiari» spiega Zuin. I familiari in questione sono due fratelli, una sorella e diversi nipoti. Uno di questi si sarebbe incaricato di organizzare le esequie di Terzo. Ma qualcosa, nell’ambito della cerchia familiare, accade. Un disaccordo tra gli eredi che blocca l’iter del funerale per diverse settimane. Poi ad un certo punto, verso fine aprile, sembra che la vicenda si sblocchi: la ditta di onoranze funebri Bruseghini è contattata e si fissa una data: il 5 maggio, comunque ad oltre un mese dal decesso. Poi qualcosa va storto ed il funerale viene annullato. Allora il Comune di Rovereto, investito della questione, contatta i familiari, un nipote e la sorella. Si parla di «problemi familiari». Poi si concorda un’altra data per il funerale, il 12 maggio. Ma anche questo viene annullato. Ora a palazzo Pretorio si dice che forse il funerale di Terzilio Marzi si potrà fare domani, 16 maggio. Ma di certezze non ce ne sono. I familiari, contattati dall’Adige, hanno solo confermato che la salma di Terzilio Marzi è ancora in camera mortuaria.

L’unica cosa certa è lo sconcerto della comunità di Calliano che a Terzo era affezionata. «Mi domandano praticamente ogni giorno se ci sono novità - commenta il sindaco Conci - e non so che rispondere. Posso solo dire che il Comune si è offerto da subito di organizzare a spese proprie il funerale di Terzo. Ma la presenza dei familiari ha reso impraticabile questa strada». «È una vicenda che mi rattrista moltissimo: - conclude Zuin - perché ogni persona ha diritto a una sepoltura degna, senza se e senza ma. Se non la vivessi in prima persona non crederei che possa accadere».

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