Nasce il brand Rovereto: negozi e souvenir ecologici

A Rovereto manca un brand, un logo che identifichi e renda imperitura l’urbe? E mancano pure i «ricordini», souvenir che legano a filo doppio gli astanti? Qualcosa, però, sta cambiando. E il Comune ha deciso di essere della partita offrendo un proprio storico edificio (palazzo Armani), per decenni comando dei vigili urbani. Quei locali all’imbocco di via della Terra - con ingresso in faccia al cannone di piazza del Podestà - stanno per diventare proprio un polo di manovra turistica, un negozio di souvenir e uno spazio per incontri grazie a Giorgio Brida, che ha elaborato il brand «Rovereto» sfruttando lo stile futurista e creando una rete promozionale tra i quattro musei vanto della città (Mart, Civico, Guerra e Campana dei Caduti).

L’imprenditore si è inventato il souvenir lagarino con il marchio «Rovereto cultura e paesaggio» e punta sul merchandising che parte dai loghi stilizzati personalizzati per ogni realtà culturale urbana e su «regalini» in materiale riciclato e non inquinante in grado di coccolare la curiosità dell’ospite ma pure la voglia di gioco dei bambini. I prodotti «made in Rovereto» saranno messi in vendita nelle case della cultura e nelle edicole (Brida ha già stretto accordi con le rivendite della stazione dei treni, di via Garibaldi e di corso Bettini) e, appunto, nel negozio di palazzo Armani che sarà inaugurato il 17 aprile. Già la sede è una sorta di unicum visto che è ecosostenibile con pavimenti e arredamenti «green» per spingere anche sul tasto ecologista della città. A studiare ed elaborare gli interni sono stati infatti lo studio Clad dell’architetto Elena Crosina e Designfabrik della collega Elisabetta Masiero. «L’utilizzo di materiali sostenibili coerenti con la filosofia del brand - spiega Elena Crosina - è il filo conduttore. Il risultato è un “concept store” unico nel suo genere, uno shop che rafforza la volontà di utilizzare materiali naturali e a basso impatto ambientale. A pavimento, un tappeto in fibra di lino, 100% naturale e riciclabile, e per gli elementi di arredo cartone alveolare. La scelta è dovuta alle sue caratteristiche di sostenibilità ed ai principi di riuso, riciclo e versatilità».

Per quando riguarda i souvenir, Giorgio Brida produrrà in esclusiva quelli per la Campana dei Caduti iniziando con una spilla argentata dedicata all’Adunata nazionale degli Alpini. Sarà prodotta in soli tremila esemplari e per averla (al costo di 8 euro) è meglio sbrigarsi o prenotarla alla Fondazione. Il pezzo forte, però, sarà una campana-salvadanaio, «perché deve richiamare al concetto di economia di pace: vuole dire risparmio non solo in termini economici ma soprattutto in termini di vite umane. La Campana della Pace lancia questo messaggio e il salvadanaio invita, appunto, a risparmiare gli altri evitando guerre». Spiccano poi gli accordi stipulati con Mart, Museo della guerra e Museo Civico, gadget in materiale riciclato e dunque a basso impatto ambientale personalizzati per l’istituzione che li vende. Ecco quindi i dinosauri di cartone da montare, i modellini in scala riprodotti fedelmente (in legno leggero) di aerei del conflitto bellico e i colorati sottobicchieri «firmati» da Depero e dal suo periodo «pubblicitario».

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