Oggetti smarriti in città, a Rovereto 458 in un anno

Sono soprattutto chiavi e telefonini. Ma anche una valigia piena...

Sono 458 gli oggetti smarriti dai roveretani nel corso del 2017, catalogati e depositati negli uffici della polizia locale che, tra le altre cose, ha anche il compito di custodirli. Non solo, quando è possibile gli agenti cercano di trovare anche i legittimi proprietari vestendo i panni degli investigatori, e qualche volta ci riescono.

Tra gli oggetti che i roveretani dimenticano in giro più spesso ci sono le chiavi. Centinaia di chiavi: di casa, dell’auto o di qualche altra serratura che non vengono reclamate da qualcuno. Dopo un anno, la procedura vuole che vengano distrutte. Quindi prima di cambiare la serratura, forse, un passaggio al comando per verificare che la chiave smarrita non sia stata portata o ritrovata dai vigili sarebbe meglio farlo.
Nelle mani della polizia locale di Rovereto arrivano anche molti documenti ritrovati. In questi casi è più semplice risalire al proprietario, dato che solitamente ci sono riportati i

suoi dati. Tra i luoghi in cui è più facile imbattersi in qualche documento smarrito ci sono i distributori automatici come quello per l’acquisto delle sigarette, ad esempio, che deve verificare l’età dell’acquirente.

I portafogli smarriti in genere sono privi di denaro, ma non sempre. È di qualche settimana fa la notizia del portafoglio rinvenuto da un uomo in città con del denaro al suo interno. Il legittimo  proprietario, contattato nell’arco di poche ore dagli agenti della polizia locale al quale era stato consegnato, ha lasciato, anche se non richiesto e non dovuto per legge, un premio di 50 euro per colui che lo aveva ritrovare, per iniziare, come lui stesso aveva affermato ai vigili, «un volano positivo».

L’elenco degli oggetti  smarriti a Rovereto continua poi con cellulari, biciclette in stato di abbandono da diverse settimane e qualche monile in oro o in lega simile. L’oggetto rinvenuto più strano nel corso dell’anno scorso è una valigia marca Coveri stipata di vestiti, calzature e cosmetici. Era stata evidentemente smarrita da una donna in viaggio ma non è mai stata reclamata dalla proprietaria.

Il caso più interessante degli ultimi tempi è quello di un «rinvenitore» che, dopo aver atteso un anno per divenire nuovo proprietario di un oggetto mai reclamato da colui che lo aveva perso, ha pagato i 10 euro previsti per la gestione della pratica ed il deposito dell’oggetto, ed è così entrato regolarmente in possesso di un’agenda con alcune note che gli agenti consideravano senza alcun rilievo.

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