La lite al parco finisce a coltellate

II giardini Milano, ora conosciuti come Parco Perlasca, sono nel centro nevralgico della città, luogo di passeggio, relax. Ma da un paio di mesi si stanno verificando situazioni critiche, caratterizzate da un crescente aumento di tensione.

L’altra sera alle 21 un indiano di 38 anni è rimasto ferito nel corso di una colluttazione per futili motivi con un gruppetto di maghrebini, ed ha riportato ferite da arma di taglio guaribili in una decina di giorni: sul posto l’ambulanza e la polizia. Le forze dell’ordine precisano che si è trattato di un fatto isolato, causato da problemi personali più che da tensione etnica e negano con decisione che sia in atto una qualche lotta per il controllo del territorio, magari collegato ai fenomeni di spaccio.

Ma la tensione resta alta e il timore che la situazione possa degenerare è stato lanciato da chi ha attività commerciali su corso Bettini, dai frequentatori degli spazi verdi, e anche da semplici cittadini che se ne sono lamentati con i consiglieri circoscrizionali.

Nessuno punta il dito contro una parte specifica della popolazione, ma da più parti si riconosce che il crescente degrado è legato alla maggiore frequentazione di immigrati. «Il problema c’è - spiega il consigliere circoscrizionale Giuseppe Di Spirito - ed è molto serio. La sera al parco sono tanti i personaggi non italiani che si comportano in maniera discutibile: mi hanno avvisato dei genitori, ma me l’hanno raccontato anche gli stessi ragazzini, che è capitato di essere stati fermati e invitati ad acquistare sostanze stupefacenti, in particolare marijuana o hashish. Questo tipo di cose si sono acuite negli ultimi tempi».

Il sospetto è che si tratti degli stessi extracomunitari che prima stazionavano in piazzale Orsi: «È più di una coincidenza - aggiunge Di Spirito - sono stati mandati via da lì e adesso sono arrivati qui». Precisa il presidente Vittorio Potrich: «È nostro dovere preoccuparci della sicurezza del parco. Il prossimo consiglio circoscrizionale era previsto a settembre ma, vista la situazione, cercheremo di incontrarci al più presto».

«Bisogna agire subito - sottolinea Marco Fontanari, titolare del ristorante Tema - perché la situazione sta degenerando: sono diversi i clienti che alla sera non se la sentono più di attraversare i giardini a piedi. Addirittura alcune settimane fa dei ragazzini hanno dovuto scappare perché coinvolti in un diverbio che stava per diventare violento. Più volte ho chiamato le forze dell’ordine. Che, devo dirlo con orgoglio, sono sempre intervenute subito».

Per limitare questa «frequentazione poco piacevole» secondo Fontanari andrebbe migliorata l’illuminazione del parco, e poi servirebbero «più controlli».

La paura, condivisa, è che Rovereto si trovi a breve a fronteggiare la stessa emergenza che ha colpito Trento. «Queste - conclude Fontanari - sono avvisaglie pericolose. Tutte le sere sento gente che urla, la violenza cresce: io credo che l’accoglienza e la disponibilità vadano bene, ma chi arriva deve portare rispetto e non introdurre stili di vita che non vogliamo condividere».

«Sì, negli ultimi tempi di gente che va e che viene dal parco ne vediamo molta - ammette Francesco Manfrini del bar Class - ma noi alla sera chiudiamo e cosa accada più tardi non lo sappiamo. Queste frequentazioni stanno aumentando». Anche Rosanna Grigoletto e Fabio Degasperi, dei negozi Grigo Sport e 100-One, hanno sentito di questa recente tendenza che ha investito il parco, ma chiudendo intorno alle 19 dicono che la cosa non dà particolare disturbo. «Ho sentito queste voci di scontri e tensione - dice Degasperi - ma non ci faccio caso». Ieri alcune mamme hanno approfittato della giornata fresca per portare i figli al parco. «Danno fastidio - ammettono - quelli che sporcano: i parchi di Rovereto non sono più quelli di una volta».

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