Caffetteria del Mart, la Uil «Nuovo appalto subito»

Caffetteria del Mart: la Uil «chiama a rapporto» tutti. Perché l'obiettivo del sindacato è quello di salvaguardare i posti di lavoro, ma quello resta il bar all'interno del principale museo cittadino.

Farlo funzionare è anche una questione di immagine per l'intera Rovereto. Farlo funzionare alla vigilia della nuova mostra e a poche settimane dalla stagione natalizia, è un tema strategico per una città che da anni confida nei mesi di novembre e dicembre per risollevare bilanci asfittici degli esercizi pubblici in tempi di crisi. Quindi la Uil chiama tutti a un tavolo. L'obiettivo: avviare immediatamente un'amministrazione straordinaria in attesa del nuovo bando. Perché è chiaro: se si attende un nuovo bando, bene che vada se ne parla nei primi mesi del 2017. E al di là del disservizio, anche un solo giorno di chiusura rende più fragile la già difficilissima posizione dei lavoratori.

Da qui l'appello di Stefano Picchetti, (Uiltucs), che chiede un incontro immediato agli assessori provinciali Tiziano Mellarini (Cultura) e Alessandro Olivi (Lavoro). Ma chiede anche un intervento da parte dei mondi economici, e quindi del presidente dell'Unione commercio e turismo Marco Fontanari.

Prima di tutto il sindacato ha scritto a Mellarini e Olivi, ribadendo la propria posizione: «I lavoratori attualmente ancora impiegati presso caffetteria "Le Arti" del Mart, tutti da noi rappresentati, chiedono di poter fissare un incontro urgente al fine di domandare l'affidamento dell'appalto ad una nuova impresa senza soluzione di continuità o di quali ulteriori interventi volti alla conservazione dei posti di lavoro abbia intenzione di porre in essere la Provincia - si legge nella missiva inviata a piazza Dante - Infatti la cessazione definitiva dell'appalto non garantirebbe la riassunzione dei lavoratori sul medesimo a seguito di nuovo appalto e dal 1° novembre gli stessi saranno posti in sospensione privi di stipendio senza la possibilità di accedere ad alcun ammortizzatore sociale, inoltre in data 10 novembre è previsto l'incontro fra il liquidatore Umberto Covi con le organizzazioni sindacali per la procedura di mobilità volta alla verifica dei licenziamenti collettivi dichiarati dallo stesso a seguito della liquidazione amministrativa della Cosmar s.c.».

Di tempo ce n'è poco davvero. La prima scadenza era ieri, la successiva il 10 novembre. E se risposte arriveranno, dovranno arrivare in fretta.

Il primo obiettivo della Uil è, come detto, la riapertura del caffè, in via provvisoria, in attesa del nuovo bando. perché, spiega Picchetti, «anche se intercorresse un solo giorno fra una gestione ed un'altra i lavoratori rischierebbero, solo con la continuità si avrebbe la certezza di salvare i lavoratori dal licenziamento».

Ed è in questo contesto che la Uil lancia l'appello anche a Fontanari (Ucts): «Chiediamo anche al presidente Fontanari, visto che nei giorni scorsi è intervenuto sull'argomento, di cercare fra gli imprenditori trentini qualcuno capace di sostenere l'attività e di gestirla al meglio. I lavoratori dal canto loro hanno fatto quanto era possibile garantendo il servizio sino all'ultimo giorno prima della sospensione dal lavoro».
Fin qui l'emergenza.

Poi resta aperto il nodo del prossimo bando. Non più tardi di lunedì l'assessore provinciale Mellarini parlava della necessità di rivedere quegli spazi, sia in termini di arredo da rendere più funzionale, sia rispetto al bando che dovrà puntare sulla qualità sia ancora rispetto all'uso della piazza. Dal canto suo la Uil chiede tutele per i dipendenti: «Non è sufficiente avere clausole di salvaguardia inserite nel bando o in protocolli di intesa per garantire il lavoro, la qualità e la continuità del servizio, ma sono necessari bandi che premino i progetti e non le offerte economiche più basse».

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