Rovereto, il «vaffa» sessuale

I dissapori tra due famiglie dirimpettaie alle case Itea sono sfociati in poco lusinghiero «vaffa» a sfondo sessuale che è costato il processo e una condanna a madre e figlio.

L'accusa: atti osceni e corruzione di minorenne. Nella «guerra» tra vicini, infatti, a farne le spese è stata una ragazzina marocchina di 12 anni che, assistendo all'ennesimo litigio per lo sporco sul pianerottolo con reciproco scambio di accuse tra adulti, si è trovata destinataria dei gestacci della donna mentre il figlio si calava i pantaloni mandandola a quel paese. Il caso, ricostruito in tribunale durante il processo con rito abbreviato, si è concluso con la condanna, da parte del giudice Riccardo Dies, a 6 mesi per la madre e a 8 mesi per il figlio.

Ma la lezione, almeno per la pax condominiale, è servita visto che le due famiglie, tanto quella albanese che quella marocchina, hanno lasciato le case Itea per trasferirsi altrove, addirittura in città diverse per non correre il rischio di incontrarsi, e scornarsi, di nuovo.

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