«Millennium sempre aperto: è un diritto dell'azienda»

La protesta dei commercianti

di Nicola Guarnieri

Da un lato c'è il braccio di ferro tra negozianti e centro commerciale sulle regole dell'ingaggio (leggasi orari di apertura) e dall'altro c'è il giudice del lavoro che, con sentenza, spiega che i commessi non sono più obbligati a lavorare durante dodici festività, domeniche escluse (perché già contrattualizzate). Nel contenzioso il magistrato ha elencato i giorni potenzialmente liberi (nel senso che sono facoltativi) da impegni professionali: Capodanno, Epifania, 25 aprile, Pasqua e Pasquetta, Primo maggio, 2 giugno, Ferragosto, 1 novembre, 8 dicembre, Natale e Santo Stefano. Il dottor Cuccaro, però, ha pure ricordato che se il lavoratore può comunicare la volontà sacrosanta di starsene a casa l'imprenditore è liberissimo comunque di tenere aperto. 

Ed è quanto accadrà al Millennium Center a partire da lunedì 21 marzo, primo giorno di primavera. Le proteste dei commercianti del «bottegone» di via del Garda, in altre parole, rischiano seriamente di cadere nel vuoto. Tanto più che la proprietà, il colosso europeo dei centri commerciali Igd spa di Bologna, ha risposto picche alla richiesta di rendere facolative le serrande alzate tutti i lunedì mattina ma pure la Festa della Liberazione, quella del Lavoro e Ferragosto.

Dopo aver inviato la circolare in cui si informava delle nuove aperture, è partita una raccolta di firme per bloccare l'obbligatorietà del lavoro a tutti i costi. Una petizione che, si badi bene, non ha coinvolto solo i piccoli esercenti (quelli con attività a conduzione familiare) ma anche grandi catene come Trony e Ovs. La direzione del Millennium, però, ha deciso di tirare dritto imponendo gli «shopping day» pena, come da regolamento per altro, sanzioni salate ai trasgressori.

La risposta alle firme arriva direttamente da Bologna per mano di Fabrizio Cremonini, responsabile marketing operativo di Igd Siiq Spa. «La decisione di ampliare gli orari e le giornate di apertura del centro commerciale è stata presa dopo un'attenta e lunga disamina avente per oggetto l'adeguamento operativo agli standard nazionali ed internazionali dei centri commerciali. Eventuali problematiche legate alle aperture del centro commerciale dovranno essere discusse all'interno del consorzio proprietari. Il consorzio ritiene inoltre che rendere facoltativa la gestione degli orari di apertura non rappresenta un buon servizio da rendere alla clientela del centro commerciale».

Niente da fare, insomma, per chi sperava di potersi godere qualche giorno di libertà con la propria famiglia.

Jacopo Turotti, però, prosegue con la raccolta firme anche per sensibilizzare i vertici del Millennium. «Sto cercando di far firmare più gente possibile. Perché questa soluzione non serve a nessuno. Che senso ha tenere aperto in questo modo? Si tratta di 29 giornate di lavoro in più all'anno e non è detto che si venda qualcosa. A questo punto perché non si decide di aprire anche la notte? Io sono certo che un paio di maglie riesco a piazzarle. Magari non servirà ma in questo modo è un danno per tutti. Noi ci proviamo comunque, in fin dei conti chiediamo solo di lasciare la facoltà di chiudere o lavorare anche perché questa non è una zona turistica, non siamo in centro storico dove nei giorni festivi possono entrare in negozio i visitatori del Mart. Purtroppo se teniamo chiuso siamo costretti a pagare multe salate».

Insomma, settimana piena e pure Primo maggio e Ferragosto da passare dietro un bancone sperando che qualcuno si faccia vivo per un acquisto. Di questo passo, fanno notare alcuni commercianti, si arriverà a lavorare anche a Pasqua, Natale e Capodanno con un'attività senza sosta per buona pace delle commesse e delle famiglie.

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