Prelievo o alcoltest, niente scappatoie. Il caso di un automobilista roveretano fa scuola

di Chiara Zomer

Rifiutarsi di verificare il tasso alcolemico mentre si è alla guida è illegale. Di più, integra il reato di guida in stato d'ebbrezza. L'ha sancito qualche giorno fa la Cassazione, su un caso roveratano che già sta facendo scuola. Un caso che arriva da una sentenza emanata all'ombra della Quercia. Il tribunale roveretano non è mai stato magnanimo con la guida in stato d'ebbrezza. E non ha mai lasciato grandi spazi di manovra ai furbetti che tentavano di trovare varchi nella normativa. A poco sono serviti i tentativi, per altro encomiabili sul fronte della fantasia, di nascondersi dietro a difese originali, dal colluttorio alle temperature rigide e pericolose per l'efficacia dell'alcoltest ai cioccolatini al liquore mangiati per allentare la tensione subito dopo un incidente.

In aula peressoché mai hanno retto queste ipotesi difensive. Una rigidità che si è manifestata anche sulla disciplina dell'alcol test: il rifiuto non è consentito. Di più, nemmeno è consentito rifiutare l'esame ematico in ospedale, se pochi minuti prima lo si era preferito all'alcol test in strada. A dirlo è stato il giudice roveretano nel marzo del 2014. Una sentenza che ora ha fatto scuola: passata indenne al vaglio della corte d'appello, è stata infatti portata in Cassazione. E recentemente la suprema corte si è espressa, con una sentenza che fa giurisprudenza e che infatti in questi giorni le principali riviste dedicate agli automobilisti - nonché le riviste giuridiche specializzate - si stanno rimbalzando. 

Il caso risale come detto a qualche anno fa. Mentre guidava in città, un automobilista è stato coinvolto in un incidente. Aveva bisogno di cure mediche, quindi è stato portato all'ospedale. E qui sono iniziati i problemi. Perché lui davanti agli agenti non si è rifiutato di fare le analisi del sangue per verificare il tasso alcolemico. Anzi, in sentenza si parla di disponibilità accertata.Poi però, non appena i poliziotti se ne sono andati, ha cambiato idea. Un cambio di rotta che è stato chiarito persino sul referto, in cui l'operatore scrisse che «il paziente dopo che la polizia è andata via di rifiuta di eseguire il prelievo». Ecco, questo atteggiamento, secondo il giudice roveretano, integra il reato di guida in stato d'ebbrezza. Una tesi che ora, dopo il vaglio della corte di Cassazione, fa precedente. 

Perché visto l'accaduto, la corte osserva che «correttamente i giudici di merito hanno ritenuto integrata la contravvenzione indicata in rubrica, essendosi il reato perfezionato istantaneamente con il rifiuto espresso, a nulla rilevando il successivo accertamento del tasso alcolemico in sede ospedaliera». La censura della difesa, circa la mancata informazione sull'uso dei risultati ematici a fini giudiziari, non ha retto. Il messaggio, insomma, è chiaro: che sia alcoltest o esame del sangue non si scappa al controllo.

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