Alcol vietato nei parchi? Anche Rovereto ci prova

di Matthias Pfaender

Alcolici al bando nei parchi pubblici. Rovereto tenta di imboccare la via già percorsa da Trento, che a fine maggio ha installato in alcune delle sue aree verdi gli appositi cartelli, rendendo operativa una delibera adottata fin dallo scorso febbraio.
A proporre giardini e parchi alcol-free è la Lega nord cittadina, che presenterà una mozione consiliare martedì prossimo. Una proposta che, commenta uno dei proponenti, il consigliere Viliam Angeli, dovrebbe trovare un consenso trasversale nel civico consesso. Con la crisi e la contrazione dei consumi, con le lunghe villeggiature estive in località marittime ormai un ricordo lontano, i parchi di Rovereto sono diventati sempre più, nel corso degli ultimi anni, le uniche oasi per i cittadini che cercano il sollievo dalla calura o, semplicemente, il luogo di ritrovo delle famiglie con bimbi piccoli.

«Nella città di Rovereto - scrivono i consiglieri del Carroccio - vi sono diversi parchi pubblici che purtroppo non possono svolgere il ruolo per il quale sono stati realizzati. Questo perché spesso tali aree verdi vengono utilizzate in maniera impropria e incivile da parte di chi preferisce farne una discarica (abbandono di lattine, bottiglie di alcoolici, cartacce, cocci eccetera), latrine a cielo aperto o un bivacco. La presenza di tali elementi, unita alla pericolosità dei vetri, non dà certamente una bella immagine della cittadina bensì mostrerebbe poca attenzione alla cura del verde, alla pulizia, al decoro e all’educazione civica».
«Si ritiene importante ed urgente - argomentano i consiglieri - l’emissione di un’ordinanza comunale che vieti il consumo di bevande alcoliche nei luoghi pubblici non autorizzati, in attesa di un regolamento in materia. Non soltanto per contrastare la presenza di cumuli di bottiglie sparse nell’erba e fuori dagli appositi contenitori, ma anche per evitare alterchi e risse dovute all’eccessivo consumo di alcool che potrebbero mettere a repentaglio l’incolumità di coloro che vivono il parco, siano essi bambini, ragazzi o adulti. Molte città Italia hanno provveduto alla modifica del Regolamento di Polizia urbana o all’emissione di un divieto da parte del primo cittadino, proprio per evitare sia l’abuso di alcool sia il degrado».

Da qui la richiesta di impegnare il sindaco Francesco Valduga ad «emanare un’ordinanza che vieti il consumo di bevande alcooliche nei parchi pubblici, a posizionare appositi cartelli che segnalino il divieto di consumo di bevande alcoliche nei parchi pubblici in seguito all’emanazione dell’ordinanza e a convocare entro 60 giorni dall’approvazione della presente proposta di mozione un gruppo di lavoro al fine di emanare un regolamento specifico (di polizia urbana, ndr)».
A Trento dal primo giugno scorso sono vietati, «la detenzione (ad eccezione di recipienti chiusi ed integri) ed il consumo di bevande alcoliche di ogni gradazione nei parchi e giardini del territorio comunale ove sono presenti aree attrezzate per bambini e/o sportive». Salate le sanzioni amministrative previste: da un minimo di 54 ad un massimo di 324 euro, oltre al sequestro degli alcolici, di qualunque tipo.

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