Arco, l’ultimo saluto del mondo dell’alpinismo a Cristian Brenna
Questa mattina, 6 giugno, alla Collegiata, il funerale del finanziere e alpinista di 54 anni, padre di due figli, membro del Soccorso alpino della guardia di finanza di Tione, guida alpina, morto martedì poco prima di mezzogiorno mentre con un amico e collega stava scendendo dalla cima del Biaina
LA TRAGEDIA Il dolore per la morte di Cristian Brenna: «Talento unico, un esempio»
ARCO. Questa mattina, alle 10, nella Collegiata di Arco, si svolgeranno le esequie di Cristian Brenna, il finanziere e alpinista di 54 anni di Arco, padre di due figli, membro del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Tione, guida alpina, morto martedì poco prima di mezzogiorno mentre con un amico e collega stava scendendo dalla cima del Biaina, sopra San Giovanni al Monte.
Nell’attesa, in tanti, tantissimi, hanno voluto portare un semplice saluto, un mazzo di fiori, un bigliettino nella camera ardente allestita al cimitero del Grez, a Riva, per stringersi attorno alla moglie Jana e ai figli Filippo e Sofia, quest'ultima fortissima atleta della nazionale under 17 che proprio pochi giorni fa si era laureata campionessa italiana specialità Lead proprio sotto gli occhi del padre, al Climbing Stadium di Prabi.
La morte improvvisa di Cristian Brenna, per un beffardo scherzo del destino, è arrivata proprio il giorno del primo anniversario di un'altra scomparsa drammatica per il mondo dell'alpinismo: quella di Tomas Franchini, fortissimo alpinista di Madonna di Campiglio morto il 3 giugno dell'anno scorso, all'età di 35 anni, in Perù, nella Cordillera Blanca.
Il centro tecnico federale di arrampicata di Prabi, nel frattempo, è stato chiuso per lutto «sino a data da destinarsi». Il presidente della Fasi (la Federazione arrampicata sportiva italiana) Davide Battistella ha invitato tutti gli iscritti ad osservare un minuto di silenzio in sua memoria prima di tutte le manifestazioni che avranno luogo questo weekend.
Le Guide Alpine Italiane, di cui Brenna faceva parte da anni, lo ricordano con commozione e affetto: «Cristian è stato un interprete straordinario dell'arrampicata e dell'alpinismo italiani, e oltre ad essere guida alpina era soccorritore del Sagf (il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza) e allenatore della squadra nazionale della Federazione Arrampicata Sportiva Italiana. La sua scomparsa lascia un vuoto enorme tra i colleghi, gli amici, i compagni di cordata e tutti coloro che in lui hanno trovato un punto di riferimento umano e professionale».
Nato in Lombardia, a Bollate, il 22 luglio 1970, Brenna si era trasferito ancora giovane in Trentino scegliendo il Basso Sarca e Arco in particolare proprio per via del suo amore profondo per il "mondo verticale", le pareti di roccia scolpite di appigli, diedri, fessure, strapiombi.
«Cristian ormai era come uno di famiglia per noi del Rock Master - ricorda il presidente Stefano Tamburini - Ci ha sempre dato una mano, da trent'anni a questa parte, perché al di là della sua passione per l'arrampicata era nella sua indole essere sempre disponibile ad aiutare». La prossima edizione del Rock Master è in programma a metà ottobre (16-17-18) e il comitato organizzatore sta già pensando di organizzare un momento commemorativo per l'amico Cristian.
«Conoscevo Cristian da più di trent'anni - ricorda commosso Fabio Leoni - Ci ha accomunato la passione per l'arrampicata e l'alpinismo in generale ma al di là di questo era impossibile non legare con lui. Abbiamo condiviso anche viaggi insieme, era una persona solare, un'anima rara, era ironico, squisito, di compagnia, un grandissimo atleta che però faceva della modestia una delle sue peculiarità. Sono sconvolto da quando ho saputo che non c'era più - racconta ancora Leoni, visibilmente commosso - Cristian è stato e sarà sempre un idolo e un esempio per tutti, un amico di tutti. Un mio amico».
Brenna è morto martedì poco prima di mezzogiorno mentre con un collega finanziere stava scendendo dalla cima del Monte Biaina percorrendo un tratto di sentiero molto esposto. Brenna, che viveva con la famiglia a San Martino, alle porte di Arco, è scivolato sul pendio boschivo non riuscendosi a fermare prima di un terrificante salto di roccia: un volo di 150 metri che purtroppo non gli ha lasciato scampo. La guida alpina e soccorritore della Guardia di Finanza è morta sul colpo. Già ieri mattina la Procura di Rovereto aveva concesso il nulla-osta per la sepoltura, non c'è un fasciolo d'inchiesta aperto.