Arco

Colleghe e amiche piangono Zoe Anne Guaiti, la mamma 39enne morta in sala parto: “Era un arcobaleno di gioia”

Per sedici anni è stata il volto amato della «Giunti» a Riva, ora lavorava con la stessa passione alla «Mondadori» al «Blue Garden». Ha lasciato il segno ovunque sia passata. Il dolore di una famiglia travolta dalla tragedia

di Elena Piva

ARCO. «Fino a ieri speravo, stupidamente, che potesse non essere vero. Osservavo la nostra chat con l'ultimo messaggio di sabato pomeriggio, pensando sarebbe comparsa la scritta "online". Oggi, invece, non riesco a guardare il cellulare senza vedere quel suo volto così sorridente da mostrare, anche a chi non la conosceva, quanto fosse un'anima bella». Sono queste le prime commosse parole con cui Graziana Comper, ex responsabile della libreria «Giunti» di Riva, ripercorre il profondo legame avuto con Zoe Anne Guaiti (sulla destra nella foto, ndr), 39enne il cui cuore si è fermato nella notte tra domenica e lunedì all'ospedale S.Chiara di Trento, poche ore dopo l'ultimo battito del bimbo che da 5 mesi portava in grembo. La causa del drammatico decesso pare riconducibile a uno shock settico iperacuto, non responsivo al trattamento medico.

Dopo l'adolescenza a Ledro, a Tiarno di Sotto e poi a Pieve, si era trasferita nell'Alto Garda. Abitava a Bolognano con il marito Mattia e i loro figli.

«Zoe era un sole - racconta Graziana, a lungo sua collega - capace di essere disponibile verso gli altri in un modo così immediato e caloroso da generare affetto e legami dopo pochi istanti. Con lei ho condiviso un periodo meraviglioso, in cui il lavoro che ci ha fatto conoscere ha reso la libreria un luogo di affetti, consigli, risate e condivisione, regalandomi una persona preziosa che è rimasta nella mia vita, anche quando le scelte di lavoro sono cambiate. Eravamo una piccola comunità noi tre e tutte le colleghe con cui scambiamo ora abbracci e telefonate cercando conforto, allargata a chi passava in negozio anche solo per un saluto, certi di trovare il suo sorriso. Questa grande riserva di amore, gentilezza e impegno che ci ha lasciato è un segno potente che rimane e ci lega. Spero che possa aiutare la sua famiglia a trovare conforto e noi tutti a riflettere».

Dopo 16 anni trascorsi alla «Giunti» in viale Roma, dall'ottobre 2008 al novembre scorso, Zoe ha dato le dimissioni per una nuova avventura: da febbraio era il volto accogliente della «Mondadori», nel centro commerciale "Blue Garden".

«Zoe è stata una donna meravigliosa, stupenda - sottolinea Simonetta Rinaldi, a capo del negozio di viale Rovereto - negli anni si è fatta conoscere e apprezzare nel mondo dei libri. Nei mesi scorsi, arrivata nella nostra libreria come un arcobaleno, ha riempito di colori l'ambiente. Dove passava, dipanava un'immensa gioia e spesso le persone entravano in negozio proprio per incontrarla. Ha vissuto questo lavoro come se si fosse trattato della cosa più grande che potesse avere, assieme all'inizio della terza gravidanza. Zoe era l'immagine della felicità. Ora resta un vuoto incolmabile: il nostro team, stretto in un triste abbraccio, piange una cara amicizia spezzatasi all'improvviso».

«L'ho conosciuta in un bellissimo momento - ricorda un'amica di Ledro - durante il corso pre-parto, quando Zoe era in attesa della sua primogenita ed io della mia secondogenita. Intelligente, bella, simpatica, educata, gentile: aveva la dolcezza negli occhi e il sole nel sorriso. Non si può morire così, a 39 anni, quando stai per diventare madre del tuo terzo figlio. Non oso immaginare con che dolore vivrà la sua bimba: a 8 anni hai conosciuto tua madre, sai chi è, ricordi ciò che con lei hai condiviso nonostante i tuoi pochi anni di vita. È dura affrontare la vita senza mamma, lo dice chi ha perso il padre a 13 anni. Zoe era una madre eccezionale. Penso a lei, ai suoi bimbi, a suo marito, all'angioletto in cielo. Mancherà tantissimo». Incessante il cordoglio della comunità, che ne ha scorto la bellezza d'animo.

«Sono profondamente scosso - commenta Mauro Ottobre, ex deputato - non trovo le parole per esprimere questa enorme ingiustizia. Poco tempo fa avevo visto al parco giochi di Arco Zoe e Mattia, felici con i figli e per la prossima nascita. Un abbraccio forte alla famiglia».«La ricordo ragazzina, quando viveva di fronte a casa mia - aggiunge Elvia Pellegrini, di Pieve - sono scioccata. Il mio pensiero va ai suoi bambini, a suo marito, alla sua mamma. La vita sa essere molto crudele».

«Con lei tutto diventava più leggero e luminoso - spiega Desiree Parolari, di Ledro - abbiamo condiviso gli anni delle medie a Bezzecca e delle superiori al "Depero" di Rovereto. Eravamo sempre assieme, anche fuori da scuola. Quando siamo cresciute, dopo lavoro, ci vedevamo spesso. Una volta, a metà stagione estiva, in un periodo per me impegnativo, le dissi: "Avrei bisogno di staccare e scappare al mare". Da lì a poco mi ritrovai in macchina con lei, dirette a Jesolo. Aveva organizzato tutto! Un'amica fantastica: subito pronta ad aiutare, ascoltare e consolare. Ho solo un grosso rimpianto: non averla frequentata molto negli ultimi anni. La sua voglia di vivere mancherà come l'aria».

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