Economia / I dati

Apt Garda Dolomiti, Malgrado la pioggia il turismo tiene: nei primi cinque mesi più 3,9%

Gli affari nel settore commercio paiono però languire: «Purtroppo anno dopo anno il commercio perde percentuali di mercato; non credo sia colpa della clientela ma di un cambio di mentalità da parte della gente, sia locali sia turisti: comprano sempre più spesso online. È una battaglia che speriamo di poter vincere come sistema trentino, dovremo metterci a vendere online anche noi, è una sfida»

RIVA. I dati sull'afflusso turistico nei primi cinque mesi del 2024 sono positivi, malgrado la primavera molto piovosa e piuttosto fredda. Sono in crescita di alcuni punti percentuale rispetto allo scorso anno, che fu una stagione record ma non bisogna farsi illusioni perché la prima riga va tirata con i numeri di fine giugno che sono ancora in corso di elaborazione.

Nell'Alto Garda e Ledro, Ponte Arche e Comano i primi cinque mesi segnano un trend positivo: per gli alberghi il totale delle presenze passa da 577.359 del 2023 a 590.732 del 2024 con un +2,3%; i campeggi nel 2023 registravano 177.537 presenze e nel 2024 185.359 segnando un +4,4%; l'extralberghiero contava 215.042 presenze nel 2023 e 231.717 quest'anno per un 7,8% in più.

Il totale generale dell'area Garda Dolomiti registra un +3,9% rispetto all'anno scorso, passando da 969.938 presenze a 1.007.818 con un notevole calo degli italiani -6,7% e un deciso incremento degli stranieri +7,0%. Rispetto all'anno preCovid, il 2019, il divario è enorme: +20,6%.

«Per capire l'andamento turistico dell'anno in corso - ha chiarito Silvio Rigatti, presidente dell'azienda per il turismo Garda Dolomiti - occorre però attendere i dati di giugno, mese che lo scorso anno aveva le festività religiose e i ponti che quest'anno sono caduti in maggio: è per questo motivo che bisogna aspettare per avere un quadro completo. Credo infatti che giugno segnerà una affluenza molto minore rispetto allo stesso mese del 2023. In ogni caso risulta evidente che nonostante il tempo e le previsioni, sempre pessime, le presenze stanno tenendo. Le conclusioni le tireremo in ogni modo solo coi dati di fine giugno perché giugno sposta parecchio quando tutte le attività sono aperte».

Bene dunque per i primi 5 mesi ma anche le previsioni per l'estate in base alle prenotazioni appaiono confortanti: «Se guardiamo ai 98 alberghi che sono nel sistema di Trentino marketing di Hotel Benchmark - continua Rigatti - emerge che siamo messi bene con le prenotazioni con qualche percentuale in più rispetto allo scorso anno sia come numero sia come ricavo medio a camera. C'è molto movimento dall'Europa del nord e dall'America, mercati che vanno a colmare anche il mercato tedesco che, a sensazione, sembra in calo ma aspettiamo giugno per capirlo. I polacchi, in forte crescita, rispetto ai tedeschi si fermano qualche giorno in più. Rimanendo più giorni c'è meno traffico e la cosa è più performante, meno spese e più introiti».

C'è poi un altro aspetto, che preoccupa soprattutto i negozianti, gli affari nel settore commercio paiono languire: «Purtroppo anno dopo anno il commercio perde percentuali di mercato; non credo sia colpa della clientela ma di un cambio di mentalità da parte della gente, sia locali sia turisti: comprano sempre più spesso online. È una battaglia che speriamo di poter vincere come sistema trentino, dovremo metterci a vendere online anche noi, è una sfida».

Concorda Claudio Miorelli, presidente di Confcommercio Alto Garda e Ledro: «Dobbiamo aspettare che parta la stagione. Finora una primavera quasi autunnale ha influito negativamente sul comparto commerciale. Anche se le presenze tengono, nei negozi ci sono i prodotti per la stagione estiva e se i prodotti stagionali non rispecchiano quello che c'è fuori dalla porta il cliente non acquista. Come posso vendere una ciabatta da spiaggia quando fuori piove o è freddo? Oltre al pesante problema della concorrenza online abbiamo notato che è calato il potere d'acquisto della clientela straniera. La crisi in Germania è un segnale generale».

Enzo Bassetti, presidente di degli albergatori Unat: «Da Pasqua in poi comunque si è lavorato ma non come ci si poteva aspettare anche perché è caduta piuttosto bassa quest'anno ma soprattutto per via del clima freddo e piovoso: non c'è stato giorno senza almeno due gocce di pioggia. Per cui, la gente soprattutto nei fine settimana ci pensava prima di andare in giro in ferie. Le prospettive in ogni caso sono quelle di una buona estate e un autunno direi ancora migliore, sempre che il tempo ci aiuti».

Per quanto riguarda la ricerca di personale «quasi tutte le aziende - ha detto Bassetti - ci hanno fatto fronte. In diversi casi programmando anche metodi di lavoro diversi rispetto a quello che di faceva; alludo alla chiusura settimanale di molti ristoranti quando prima lavoravano sette giorni su sette, per dare il giorno di riposo perché non hanno personale sufficiente; altri ristoranti scelgono di aprire solo la sera o altri almeno fino all'alta stagione tengono chiuso lunedì, martedì o mercoledì».

Quanto alla legge sugli alberghi dismessi Bassetti osserva: «La stessa Provincia si rende conto che non è sufficiente e sta pensando di rivederla. Comunque sia, da quando si vara una legge ci vuole tempo per tradurla in pratica: non si riesce ad aprire dalla sera alla mattina un hotel dismesso magari da dieci anni, non è che dai un giro di chiave, una lustratina e sono pronti: vanno fatti dei lavori, servono soldi e tempo».

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