Lago / Il piano

Progetto da 1,7 milioni di euro per salvare il carpione del Garda: "Iniziativa europea"

La specie unica al mondo rischia l'estinzione. "Il carpione è un endemismo, cioè una specie unica al mondo, che ha reso famoso il Garda già nel Rinascimento per l'assoluta eccellenza delle sue carni. Il carpione" spiega Filippo Gavazzoni, coordinatore del piano

RIVA DEL GARDA. Il carpione va salvato. È questo il messaggio forte che arriva dalle sponde del lago di Garda e andrà a bussare anche al cuore dell'Europa. Il complesso progetto di conservazione del pregiato pesce di lago è stato avviato dalla Comunità del Garda e ricostruirà, tra le altre cose, pezzi di fondale lacustre a profondità anche notevoli, che serviranno alla deposizione e schiusa delle uova. Avrà un costo di 1,7 milioni di euro parteciperà al bando Life dell'Unione europea.

Anche Riva del Garda farà la sua parte per il progetto naturalistico che durerà 4 anni; la Comunità del Garda, capofila con la regione Lombardia, vuole salvare il carpione (salmo carpio) e tutti i Comuni delle tre sponde benacensi, quelli veneti, quelli lombardi e quelli trentini stanno partecipando all'iniziativa.

«Il carpione è un endemismo, cioè una specie unica al mondo, che ha reso famoso il Garda già nel Rinascimento per l'assoluta eccellenza delle sue carni. Il carpione - spiega Filippo Gavazzoni, vicepresidente della Comunità del Garda, assessore a Peschiera e coordinatore di progetto - si trovava già nei banchetti più importanti della Serenissima Repubblica di Venezia, per esempio, dove rappresentava il piatto forte dell'offerta culinaria. Citato e osannato, questo pesce ispirò anche dei poemi; scrisse di lui tra gli altri anche Catullo».

Il carpione a oggi è inserito nella "Red list" internazionale perché specie a rischio d'estinzione. «Il progetto prevede tre azioni principali - chiarisce Gavazzoni - anzitutto il posizionamento su fondali lacustri di letti di frega adatti alla specie: verranno calate uova embrionate e verranno monitorate con robot fino alla schiusa e alla nascita degli avannotti. È lo stabilimento ittiogenico di Foglio che sta mantenendo i carpioni selvatici del Garda. Verranno anche ricostruiti in maniera artificiale i letti di frega ghiaiosi che saranno calati in profondità anche fino a 150 metri. Il carpione non depone le uova in presenza di limo o fango.

È dalla costruzione delle due Gardesane (circa un secolo fa ndr) e dalla connessa manutenzione delle strade costiere che è compromessa la rigenerazione dei letti di frega. Insomma, si vuole risolvere il problema in maniera strutturale. In secondo luogo con i sonar vogliamo individuare le reti fantasma, tutte quelle che giacciono abbandonate nel lago di Garda per poi recuperarle con i Rov (sorta di droni subacquei ndr) per ripristinare un habitat il più ideale possibile. In ultimo vogliamo lavorare sul contenimento del pesce siluro, un predatore in forte crescita e che sta facendo enormi danni alle altre specie di pesci. Sappiamo che si riproduce in acque basse per cui metteremo delle reti a maglie apposite e ci saranno deroghe per la sua pesca».

Anche il Comune di Riva partecipa al progetto (2.000 euro) «redatto dai migliori ittiologi in circolazione - conclude Gavazzoni - e che sarà presentato per il bando europeo il 4 ottobre mentre la selezione dei progetti vincitori del Progetto Life avverrà nel 2023».

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