Garda / Politica

Riva, la zuffa in Comune finisce dal giudice: Bertoldi (Pd) ha denunciato l’ex capogruppo della Lega

Vittorio Ferraglia diede una manata sul volto del consigliere dem. Il giorno seguente lo stesso esponente del Carroccio presentò immediatamente le sue dimissioni dal consiglio e anche dalla segretaria della Lega cittadina (oggi commissariata) ammettendo di «aver sbagliato»

di Paolo Liserre

RIVA DEL GARDA. In poco meno di due anni di consiliatura non è la prima e di questo passo il rischio è che non sia nemmeno l'ultima. Con annessi e connessi in fatto d'immagine per Riva del Garda. Il dato di fatto però c'è: il consigliere comunale del Partito Democratico Gabriele Bertoldi ha sporto ufficialmente denuncia presso la caserma dei Carabinieri di viale degli Oleandri a carico dell'ormai ex collega ed ex capogruppo e segretario cittadino della Lega Vittorio Ferraglia per quanto accaduto nella conferenza capigruppo del 2 agosto scorso.

Quel giorno la tensione era alta (e non è la prima volta) e improvvisamente l'esponente del Carroccio si alzò e allungo una mano sul volto del collega consigliere di minoranza, uno scatto immortalato dal fotogramma del telefonino di un altro esponente di minoranza e che in poche ore fece il giro della rete.

Il tutto tra lo stupore e l'imbarazzo generale anche dei consiglieri di maggioranza, da Mirella Serafini a Franco Gatti e Beppe Giuliani, senza dimenticare Mario Caproni, il presidente del consiglio Salvatore Mamone e la segretaria generale Anna Cattoi. Per Bertoldi non vi fu nessuna conseguenza fisica ma di certo è stata la prima volta (almeno documentata, ufficiale e resa pubblica) che il confronto politico tra maggioranza e opposizione a Riva è sfociato in un episodio sicuramente poco ortodosso. L'esponente dem non vuole rilasciare alcuna dichiarazione sull'argomento e si affida agli accertamenti di inquirenti e magistratura.

A surriscaldare gli animi di un già bollente pomeriggio d'inizio agosto era stata la decisione della giunta e della maggioranza di portare in votazione nel consiglio comunale della settimana successiva una nuova variazione di bilancio che prevedeva tra l'altro lo stanziamento di 2,5 milioni di euro delle casse comunali per il primo tratto cittadino della Ciclovia del Garda, quello che da via Monte Oro arriva alla rotatoria di Largo Bensheim. Argomento sul quale il Partito Democratico aveva sollecitato giunta e maggioranza a fermarsi e aveva depositato la richiesta di un consiglio comunale d'urgenza per affrontare la questione.

Richiesta respinta dal presidente Mamone per due volte con la spiegazione che non sussisteva l'urgenza sino a quando non fosse stata portata la variazione di bilancio. Quel giorno la variazione di bilancio era tra i punti da inserire all'ordine del giorno del successivo consiglio e capita l'antifona, i consiglieri comunali Pd Alessio Zanoni, Gabriele Bertoldi e Tiziano Chizzola si erano presentati alla conferenza capigruppo ponendo una questione preliminare per avere spiegazioni dal presidente Mamone.

È stato in quel momento che gli animi si sono surriscaldati ulteriormente (considerata anche la presenza anomala di quasi tutto il gruppo consiliare dem) e che il capogruppo della Lega Ferraglia è saltato in piedi e si è scagliato contro il collega dem Bertoldi.

Il giorno seguente lo stesso Ferraglia presentò immediatamente le sue dimissioni dal consiglio e anche dalla segretaria della Lega cittadina (oggi commissariata) ammettendo di «aver sbagliato». «Il mio gesto è da censurare, sempre e a prescindere - disse l'ex consigliere - Chiedo scusa ai 124 concittadini che mi hanno voluto dar fiducia votandomi»

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