Ambiente / L’attacco

Ambientalisti in fermento a Riva del Garda: “Fascialago sotto attacco, adesso basta cemento”

Nota unitaria delle associazioni ambientaliste che denunciano il rischio di una corsa alla privatizzazione: “Chiediamo di essere ascoltate dalla giunta”

RIVA DEL GARDA. Le associazioni ambientaliste fanno fronte comune e denunciano «una corsa alla privatizzazione e alla cementificazione dell'area in fascia lago, residuale brandello di naturalità entro un contesto drammaticamente urbanizzato». Ad affermarlo, in una lunga nota che chiede al Comune di «ascoltare i cittadini», sono le associazioni che fanno parte del Coordinamento Ambientalista, ovvero Comitato Salvaguardia Area Lago, Comitato Salvaguardia Olivaia, Italia Nostra, Ledro Inselberge, WWF Trentino e Comitato Sviluppo Sostenibile. «La fascia lago (Palacongressi, Hotel Lido Palace, area Ex Cattoi e Parco Colonia Miralago) è da tempo sotto attacco - scrivono - Interventi, progetti e pianificazione urbanistici imponenti se realizzati, avranno forti ripercussioni sulla vivibilità di Riva e dell'Alto Garda nel suo complesso.

Gli ultimi spazi di suolo non edificato sulla sponda del lago sono un boccone succulento per gli interessi privati, cui non si riesce a contrapporre l'interesse pubblico collettivo, peggiorando la qualità della vita innanzitutto della cittadinanza residente ma anche dei turisti che affollano la zona. I movimenti finanziari degli ultimi tempi (acquisizione dell'area ex Cattoi da parte di imprenditori privati; la scalata alla società Hotel Lido Palace SpA di una cordata in cui sono presenti anche gli stessi imprenditori; la probabile futura cessione delle quote pubbliche della Lido SRL nella stessa società Hotel Lido Palace SpA) fanno temere una corsa alla privatizzazione e alla cementificazione anche dell'area in fascia lago, residuale brandello di naturalità entro un contesto drammaticamente urbanizzato.

La prima notizia altamente preoccupante è quella dell'ampliamento volumetrico (più 40%) dell'Hotel Lido Palace, che sarebbe in palese contrasto al piano urbanistico provinciale - osserva il Coordinamento Ambientalista - L'ampliamento snaturerebbe lo stile architettonico ed eroderebbe ulteriormente il patrimonio arboreo del parco. Nell'ipotesi dell'amministrazione la nuova cementificazione sarebbe giustificata dall'aumento del valore delle quote azionarie in caso di vendita. Cemento e distruzione di verde storico in cambio di valore azionario. La perdita di valore ambientale e sociale non viene calcolata».

«Una scelta assolutamente sbagliata», sostengono le associazioni, sarebbe anche quella di concedere un'edificazione seppur limitata sull'area ex Cattoi per diminuire i costi d'acquisizione: «Il Comune ha legittimamente a disposizione lo strumento dell'esproprio ma non intende avvalersene. L'area espropriata dovrebbe invece ampliare il limitato spazio verde pubblico ancora esistente».

Ci sono poi le partite riguardanti il Parco della Miralago, l'intenzione della giunta di trasformare il campo della Benacense e quella di trasferire la caserma dei Vigili del Fuoco: «Quali conseguenze su viale Rovereto? - si domanda il Coordinamento - Il traffico automobilistico già adesso congestionato per quasi tutto l'anno, l'inquinamento pesante dell'aria e dell'acqua, i milioni di presenze turistiche caratterizzate dalla quantità, l'edificazione sempre più intensa prefigurano una perdita in termini di valore ambientale, paesaggistico ed ecologico che sarà, nel tempo, anche una perdita economica».

Il Coordinamento chiude con un ennesimo appello alla giunta Santi: «I cittadini hanno fatto sentire la loro voce e le loro proposte. Chiediamo ancora una volta di essere ascoltati».

comments powered by Disqus