Garda / Il caso

Monte Brione, verso un "compromesso" per lasciare via libera anche alle mountain bike

Confronto istituzionale alla ricerca di un'intesa che coniughi la fruizione dei sentieri per le escursioni e la tutela del patrimonio naturale

di Claudio Chiarani

RIVA DEL GARDA. Salvare il monte Brione dal degrado senza drastiche decisioni.

Si potrebbe riassumere così, con questo pensiero di Paolo Matteotti del Coordinamento Ambientale Alto Garda e Ledro, l'esito dell'incontro che si è svolto mercoledì presso la sede dell'Apt Garda Dolomiti tra Matteotti, il consigliere comunale incaricato in materia di agricoltura e foreste, ambiente e sviluppo sostenibile, qualità delle acque del lago e garante del rispetto del programma Franco Gatti, il presidente di Garda Dolomiti Silvio Rigatti e il consigliere, membro fondatore di Bike Garda Trentino Daniele Zucchelli.

Il presidente Silvio Rigatti si è detto molto soddisfatto dell'incontro che, ne è sicuro, porterà ad una soluzione condivisibile.

«L'APT - ha detto Rigatti - farà il suo per manutentare i sentieri sul Brione dove le Mountain bike potranno continuare, nel rispetto delle regole, a pedalare e godere del panorama sul nostro lago e l'intero territorio che da lassù si vede. Ho desiderato fortemente questo incontro per arrivare a questa proposta che è passata prima per il nostro consiglio d'amministrazione.

È un progetto di buon senso, è chiaro che va fatta manutenzione e su questo abbiamo convenuto al 100%. Abbiamo avuto un incontro con la Forestale per deliberare a giorni un intervento sul primo tratto del "770" permesso alle mountainbike in discesa. L'obiettivo è arrivare in un futuro prossimo in bicicletta a visitare i due Forti ma anche l'ex polveriera, ad esempio. Regolamentando il tutto, posando rastrelliere per le mountainbike. Abbiamo in mente uno studio pilota per il Brione, e col dialogo e il buon senso arriveremo alla meta assieme senza contrapposizioni».

«La chiusura totale al passaggio delle mountain bike è l'estrema ratio alla quale nessuno di noi vuole arrivare - ha detto Paolo Matteotti - ma è chiaro che per salvare il biotopo del Monte Brione dal degrado che avanza velocemente è necessario cercare e trovare un punto d'equilibrio che rispetti e preservi la natura. Così facendo si potrà davvero valorizzarne l'immenso potenziale, sia escursionistico per i residenti e i nostri ospiti, sia sotto il punto di vista naturalistico di flora e fauna, della sua geologia e dei suoi preziosi reperti storici. Ma, ripeto, nel totale rispetto dei sentieri autorizzati, che ci sono e col ripristino dei danni inferti al patrimonio ambientale in questi ultimi anni."

Per Franco Gatti era importante arrivare a parlarne, soprattutto perché in questi ultimi anni nessuno se ne occupava: «Abbiamo fatto un'analisi della situazione, rilevato i sentieri abusivi sul biotopo e nelle proprietà private con il GPS - ha detto - perché il problema non è solo nel biotopo ma anche nell'olivaia. Con l'APT ci siamo trovati concordi sulla necessità e urgenza d'intervenire per identificare i tracciati disponibili per le mountainbike, sul fatto che è necessario intensificare la vigilanza e predisporre opere di consolidamento e ripristino dei tratti abbandonati.

Poi potremo fare un ragionamento sulla fruizione complessiva del Brione, dal valore storico ai possibili accordi con le varie associazioni sui percorsi didattici volti alla sua conoscenza. Abbiamo deciso che durante il prossimo "Bike Festival", infine, informeremo con delle brochure i partecipanti del fatto che il Brione va tutelato e frequentato sui percorsi definiti. È stata una riunione che ci ha trovati d'accordo e dalla quale è emersa la sensibilità dell'APT sulle problematiche del biotopo Brione. Grande attenzione e piena volontà di collaborare assieme».

A novembre è previsto un tavolo di confronto, ma è chiaro che ora i presupposti per mantenere il Brione una delle più belle zone escursionistiche anche in sella alla mountainbike ci sono.

Per il consigliere di «Bike Garda Trentino» Daniele Zucchelli (consigliere anche in seno dell'APT Garda Dolomiti) è un primo punto d'accordo sul delicato tema. «L'incontro si è concluso molto positivamente tra di noi - ha detto Zucchelli - e ho consegnato un documento-proposta su ciò che c'è e sulle novità che si potrebbero introdurre sul monte Brione. Vietare non è mai una soluzione condivisibile, ovviamente».

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