Riva del Garda / I test

Al Palafiere su duemila tamponi un solo positivo. La maggioranza delle richieste da stranieri in partenza

Bilancio dopo la prima settimana di attività del centro alla Baltera, aperto soprattutto per rispondere alle esigenze dei turisti che fanno rientro all'estero. Fra di loro nessun contagiato, l'unico è un roveretano

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di Davide Pivetti

RIVA DEL GARDA. Se si dovesse giudicare dai dati, ufficiali, che arrivano dal punto tamponi aperto una settimana fa al Palafiere della Baltera, l'incidenza tra tamponi effettuati e casi di positività al covid-19 sarebbe insignificante: lo 0,0005% di quanti si sono sottoposti al test rapido.

Come mai, allora, i dati nazionali e trentini oscillano invece attorno a più punti percentuali (il dato italiano di ieri era al 3%)? Le ragioni sono legate alla tipologia di utente che va a farsi un tampone alla Baltera.

Non si tratta evidentemente di persone ammalate, con sintomi che possano far pensare a un'infezione da covid o che ritendono di essere stati in contatto ravvicinato con persone sicuramente positive.

Si tratta molto più semplicemente di cittadini quasi sempre stranieri che salgono alla Baltera per farsi il tampone rapido richiesto dai rispettivi governi per poter far rientro in patria senza problemi.

Da noi si tratta prima di tutto di tedeschi, che dal primo agosto devono appunto rientrare in Germania con un tampone negativo, per precisa indicazione del governo di Angela Merkel.

Siccome al Palafiere non mandano via nessuno e per sottoporsi al tampone non è richiesta alcuna impegnativa o indicazione medica, in questa prima settimana sono molti anche gli altogardesani e i trentini che magari di fronte a qualche sintomo, pure leggero, hanno pensato di sottoporsi a tampone per non rischiare di contagiarefamiliari, amici, colleghi.

E così il caso vuole che di quei duemila tampo eseguiti alla Baltera in otto giorni (polo pensato proprio per andar incontro alle esigenze improvvise dei turisti stranieri) l'unico caso di positività sia di un roveretano.

«Quello della Baltera è un punto tamponi ufficiale e istituzionale - diceva ieri il presidente dell'Apt Garda Dolomiti, Silvio Rigatti - i casi di positività vengono quindi segnalati alle autorità sanitarie, nel nostro caso l'Apss trentina.

Di lì vengono presi in carico dalla struttura covid e seguono l'iter ormai noto: quarantena, verifiche, tampone di controllo».

Ma cosa accade se ad essere positivo è un cittadino tedesco?

«Con la Germania e con altri Paesi vige un accordo intergovernativo che permette ai turisti positivi, arrivati qui in automobile, di far rientro a casa - spiega Rigatti - caso diverso se hanno viaggiato in treno, nave o aereo. In tal caso le cose si complicano e per loro c'è una struttura adibita alla quarantena in Valsugana. Dovrebbero restare lì fino alla guarigione».

Dai quasi 400 tamponi al giorno della settimana scorsa alla Baltera intanto si è scesi ai 150 di ieri: «Questa è una settimana di arrivi, vedrete che nei prossimi giorni quando i turisti stranieri ripartiranno, le richieste torneranno a salire. E noi potenzieremo il servizio nel fine settimana. Sempre per non mandare via nessuno».

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