Handicap / La storia

Remoove: la pedalata inclusiva che non ha lasciato indietro nessuno

Famiglie, ragazzi e ciclisti nel «tour» dell’Alto Garda con i mezzi speciali per persone con disabilità, e c’erano anche cicloviaggiatori venuti da fuori regione

FOTO Le immagini della giornata a cura di Salvi

RIVA – ARCO. Un giro ciclistico dell'Alto Garda tutto particolare quello che si è svolto ieri sul tracciato Torbole sul Garda, Arco, Riva del Garda. Rebike Riva 2021 ha dato la possibilità a persone con difficoltà motorie di percorrere in biciclette, triciclette, tandem di coppia non in linea, con mezzi a pedali a tre o quattro ruote, a pedalata a piede, a mano o assistita, di spostarsi sulle ciclabili in bella compagnia.

Una splendida giornata passata in allegria ma carica anche di significato e di prospettive per la comunità altogardesana, in un equilibrato connubio tra iniziativa privata, pubblica, istituzionie categorie economiche.Remoove srl - società privata di Andrea Tomasoni, Mattia Bonanome e Matteo Taddei, che ha messo a disposizione la sua flotta di e-bike speciali e che offre un servizio interessante di noleggio e supporto per tutte le persone che hanno delle difficoltà o handicap motori - ha organizzato per il terzo anno Rebike Riva, il giro su ruote e pedali, una giornata di sensibilizzazione ma anche di fraternità, dedicata al movimento, all'inclusione e valorizzazione del territorio.

Ha partecipato una ventina di ciclisti tra questi, a percorrere tutto il tracciato anche il sindaco di Nago Torbole, Gianni Morandi assieme al consigliere, Danny Dusatti, entrambi entusiasti dell'iniziativa; lungo il tracciato ad accogliere cicloviaggiatrici e cicloviaggiatori, venuti perfino dal Gargano o da Verona, c'erano ad Arco gli assessori Guido Trebo e Gabriele Andreasi che hanno illustrato la galleria Segantini, resa accessibile, e a Riva in piazza III Novembre, dove si è concluso il tour nel pomeriggio con musica dei Black lady, presentazioni e aperitivo, la vicesindaca Silvia Betta, che ha elogiato l'iniziativa.

Quest'anno Rebike è stata riproposta in collaborazione con le categorie dei commercianti dei tre Comuni, il consorzio Riva in Centro, Assocentro per Arco e Cento per Nago Torbole. I partecipanti del ciclotour sono stati accompagnati dalla guida turistica Carmen Picciani sulle ciclabili vecchie e nuove dell'Alto Garda.

È stata un'occasione unica per trascorrere una giornata in compagnia usando mezzi e servizi adattati in base alle necessità di ognuno, «con l'obiettivo comune di poter stare insieme e vivere a pieno il territorio».

Al mattino il ritrovo è stato alla colonia Pavese a Torbole per la prima tappa che si è poi fermata al bar Centrale di Arco per il pranzo; quindi la seconda tappa con l'arrivo in piazza III Novembre. L'evento è stato patrocinato dai tre comuni e dall'Azienda di promozione turistica Garda Dolomiti. «Mi sento di avere vissuto l'inclusività al contrario, nel senso che mi avete accolto in questa bellissima iniziativa - ha detto Gianni Morandi - per vivere assieme il territorio. Non è solo il gradino che va tolto per sbarrierare un edificio ma è anche il lavoro culturale da fare».

Morandi ha anche detto che se lungolago e spiaggia sono accessibili occorre però che lo sia anche l'ingresso in acqua. «C'è una buona sensibilità da parte della comunità, delle istituzioni e degli operatori economici. Con Confcommercio - ha riferito Andrea Tomasoni - si sta lavorando a una mappatura dell'inclusività, per creare il primo format a livello italiano per offrire una panoramica sulle accessibilità delle strutture recettive, di ristorazione e commerciali, utile sia a turisti sia a residenti».

Silvia Betta, ha elogiato l'iniziativa che punta «a offrire alle persone che arrivano sul Garda degli strumenti che le fanno sentire accolte».

Carmen Picciani, ha lodato il ciclotour: «Lavoro da 30 con i tedeschi che sull'inclusività sono molto avanti e aperti; iniziative come queste sono molto importanti». «Occorre creare rete sul territorio per mappare le strutture - ha osservato Barbara Chemotti, disability manager - perché ognuno con le proprie esigenze, possa trovare le risposte che cerca e sappia cosa può fare, cosa ricevere dal nostro territorio e essere anche informato delle criticità».

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